Google e Microsoft hanno paura di Siri?

Google e Microsoft hanno paura di Siri? Ecco il perché del loro ostracismo.
Google e Microsoft hanno paura di Siri? Ecco il perché del loro ostracismo.

Siri è indubbiamente la vera novità di iPhone 4S: l’assistente vocale intelligente potrebbe segnare un vero punto di svolta nelle interfacce utente dei dispositivi mobili e, ancora una volta, si tratterebbe di una rivoluzione avviata da Apple. Microsoft e Google, però, hanno accolto con una certa freddezza la novità, definendola una caratteristica inutile e potenzialmente invasiva.

È comprensibile che gli avversari non facciano elogi di una novità, ma l’eccessiva diffidenza dei due principali concorrenti di iOS potrebbe in realtà nascondere un timore: Siri potrebbe portare nuovamente in deciso vantaggio Cupertino e la rincorsa potrebbe essere affannosa.

In effetti, quando interpellati su Siri, le risposte degli esponenti di Microsoft e Google sono state abbastanza sommarie ed evasive: Andy Rubin ne ha parlato come una caratteristica non necessaria per uno smartphone, mentre Andy Lees ha fatto un confronto con la ricerca vocale tramite Bing, presente su tutti i Windows Phone.

Ma la vera novità di Siri non sta nella possibilità di impartire comandi vocali al telefono: il punto di svolta è dato dalla presenza di un’intelligenza artificiale, in grado di comprendere il linguaggio naturale, estrapolarne comandi e, appoggiandosi a database come Wolfram Alpha e Yelp, fornire risposte anche a domande articolate. Chiaramente Google e Microsoft si rendono conto di essere anni luce dietro a Apple.

Non dimentichiamo che Apple potrebbe decidere di fornire le API per integrare Siri con qualunque altra applicazione presente in App Store (e qualcuna di queste riesce già a dialogare con l’assistente vocale) e a questo punto le possibilità sarebbero davvero infinite: si potrebbe fare davvero qualunque cosa semplicemente premendo il pulsante home e parlando al proprio telefono.

Eccoci dunque alle reali motivazioni della preoccupazione di Google e Microsoft: prima di tutto, la tecnologia sperimentata su iPhone potrebbe presto approdare su iPad, quindi su Mac e addirittura su Apple TV, segnando così un divario tecnico su tutti i principali campi della tecnologia, non solo nel campo della telefonia.

Poi c’è da considerare come Apple disponga di sufficienti risorse finanziare per acquisire i propri servizi di database e di mappe per i servizi di Siri, andando così a sottrarre traffico a tutti i servizi di ricerca degli avversari.

Screditare Siri è un modo per rendere questa strada in salita, ma crediamo che non sarà semplice: il sistema, nei paesi dove è disponibile, sembra essere già un enorme successo per il modo in cui è in grado di semplificare l’interazione con il telefono e sembra destinato a essere il vero traino di vendite per iPhone 4S.

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