NASA, al via i test sul serbatoio del razzo SLS

Il serbatoio del razzo SLS, che potrebbe un giorno portare l'uomo su Marte, è in fase di test presso il Marshall Space Flight Center della NASA.
Il serbatoio del razzo SLS, che potrebbe un giorno portare l'uomo su Marte, è in fase di test presso il Marshall Space Flight Center della NASA.
NASA, al via i test sul serbatoio del razzo SLS

La NASA ha finalmente iniziato a testare il gigantesco serbatoio principale, di circa 60 metri, del suo razzo Space Launch System (SLS). L’enorme serbatoio dell’idrogeno liquido immagazzina fino a 820 t di propellente mantenuto ad una temperatura media di circa -253 °C, per alimentare i quattro motori RS-25 del veicolo una volta accesi.

Il razzo SLS produrrà 8,8 milioni di libbre di massima spinta, il 15% in più rispetto a Saturn V. Il serbatoio è attualmente in fase di stress test presso il Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama. Il tank di prova è strutturalmente identico alla sua versione finale, che comprenderà i due terzi della parte centrale dell’SLS.

La NASA dice che ci saranno diverse versioni dell’SLS, sebbene tutte utilizzino il Core Stage con quattro motori RS-25. La prima, denominata Blocco 1, può spedire più di 26 tonnellate verso orbite oltre la Luna. La prossima evoluzione pianificata dell’SLS, chiamata Blocco 1B, utilizzerà un nuovo e più potente Upper Stage (EUS) per consentire all’agenzia spaziale di dare il via a missioni più ambiziose.

Il razzo dovrebbe essere lanciato per la prima volta quest’anno nell’ambito della Exploration Mission-1; l’obiettivo finale è quello di esplorare lo spazio profondo con e senza equipaggio, e di mandare uomini in orbita marziana nel 2033 (sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per riuscire nell’impresa).

Intanto lo Spazio è un luogo fisico molto ambito da un’azienda russa, che vorrebbe sfruttarlo per proiettare sulla Terra degli annunci pubblicitari durante la sera. In questo modo, le persone vedrebbero, con il naso all’insù, i loghi di brand famosi nel cielo. Gli astronomi si stanno opponendo con forza all’idea proposta dalla società con sede in Russia.

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