Non linkateci, per pietà!

La torre di Pisa… e se avesse ragione lei?

Era questa una delle battute più famose dello storico “Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano“. Ed è questa la prima cosa che mi è venuta in mente quando abbiamo trattato del caso BusinessWeek. In soldoni: quel sito non vuole che si mettano dei link verso le loro pagine interne. Non vogliono essere linkati. In ossequio al loro volere, nell’articolo di Emanuele non li abbiamo linkati.

Facile pensare “ma che stupidi!”. Facile sparare sulla Croce Rossa. Vogliamo invece, qui, provare a pensare provocatoriamente fuori dagli schemi. Dunque, titolo della pagina seguente: “Viva BusinessWeek, abbasso i link

La rete è la rete, impossibile e innaturale pensare di fermare il sistema dei link. Però è pur vero che in una logica di mercato la cosa potrebbe avere un senso. Perchè i link sono provenienti spesso da siti “parassiti” che citano le notizie. E citare senza linkare sarebbe un peccato ancor maggiore, dunque “non linkateci” potrebbe voler dire “non rubateci le notizie”. Inoltre evitare link dall’esterno significa avere un’utenza molto ben identificabile e tracciabile, manna per i pubblicitari. Significa poter vendere spazi promozionali qualitativi: non solo milionate di pageview, insomma, ma profili specifici: un paradigma diverso e potenzialmente lucroso.

Il concetto, se non preso alla lettera, potrebbe reggere. Ma nel breve periodo, come caso isolato, come eccezione a confermare la regola. La rete non se ne giova di certo. E, nel lungo periodo, nemmeno BusinessWeek. Penso dunque che la regola sia lì solo come opportunità, come leva ricattatrice nel caso di comportamenti subdoli legati a link esterni. Difficilmente verrà applicata al caso generale.

Proviamo? Ecco un link ad una pagina a caso di BusinessWeek. Vediamo che dicono. Se dicono.

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