Passaggio al digitale terrestre in Piemonte, tra qualche disagio e diverse novità

Passaggio al digitale terrestre in Piemonte, tra qualche disagio e diverse novità

Come molti sapranno, la notte tra il 19 e il 20 maggio si è avuto lo switch-over (cioè il passaggio anticipato di due canali nazionali alla trasmissione digitale terrestre) nel Piemonte occidentale, più precisamente nelle province di Torino, Cuneo e diversi altri paesi in provincia di Asti.

A spegnere il segnale analogico per prime sono state Rai Due e Rete 4, che pertanto non saranno più visibili tramite analogico ma soltanto per mezzo di apparecchi compatibili con il DTT, che siano essi decoder esterni o TV con sintonizzatore digitale integrato.

Lo switch-over è un passo molto importante che anticipa lo switch-off, ovvero l’intera conversione di tutti i canali analogici in digitale. Ebbene, sembra che sia andato bene tecnicamente, almeno secondo quanto riferito da DGTVi (il consorzio che si occupa del DTT italiano), tuttavia, come sempre accade in occasione di cambiamenti così importanti, non sono mancati alcuni disservizi e diverse richieste di assistenza dei cittadini, i quali, nonostante l’imponente campagna informativa fatta da istituzioni e dagli operatori, si sono trovati “spiazzati” di fronte a questo cambiamento.

Innanzitutto va detto che in questa fase sono assolutamente normali “buchi” di segnale o instabilità generale di ricezione, cose che rendono necessarie frequenti risintonizzazioni dei canali (cioè ripetere più volte la procedura di ricerca canali del proprio decoder o TV), così come possono sorgere problemi in caso di impianti d’ antenna non adatti a ricevere i nuovi mux attivati.

Talvolta potrebbe essere necessario (una considerazione generale) far rimuovere dei cosiddetti “filtri” alle antenne installati anni fa, quando la loro presenza era necessaria in base alle condizioni di ricezione dell’analogico ma ormai inutili per il digitale, mentre in altri casi potrebbe anche essere necessario installare una nuova antenna aggiuntiva a quella che già si possiede (ad esempio in caso di mux digitali diffusi su una bande di frequenze non ricevibili con l’antenna preesistente).

Disagi inevitabili per gli utenti ma non per questo poco fastidiosi, anche se va detto che il processo di digitalizzazione non comporta solo svantaggi. Ad esempio sulle frequenze occupate fino all’altro ieri da Rai Due e Rete 4 ora si possono trovare molti più canali rispetto a prima, ad esempio sul mux attivato al posto di Rai Due si può ricevere anche un canale test in alta definizione, mentre sul mux attivato al posto di Rete 4 si ricevono i tre canali Mediaset con rispettive versioni “timeshifting”, ovvero con programmazione ritardata di un’ ora.

Miglioramenti all’offerta che non possono non passare per questi inevitabili disagi, ma d’ altronde in una società che va sempre più verso il digitale in tutti i settori, la televisione non può certo restare fuori da questa partita.

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