Ricarica rapida e lenta: cosa cambia per le batterie degli smartphone

Esperimento di HTX Studio su 6 iPhone 12 e vari Android: dopo 500 cicli la ricarica rapida mostra differenze minime nell'usura delle batterie rispetto alla ricarica lenta.
Esperimento di HTX Studio su 6 iPhone 12 e vari Android: dopo 500 cicli la ricarica rapida mostra differenze minime nell'usura delle batterie rispetto alla ricarica lenta.
Ricarica rapida e lenta: cosa cambia per le batterie degli smartphone

La paura che la ricarica rapida possa compromettere la durata della batteria smartphone è uno dei timori più diffusi tra gli utenti di dispositivi mobili. Tuttavia, i dati emersi da un recente studio condotto da HTX Studio gettano nuova luce sulla questione, smontando molte delle convinzioni che hanno guidato le abitudini di ricarica degli utenti negli ultimi anni. Lo studio, durato ben 167 giorni e basato su 500 ciclo di ricarica realizzati su sei iPhone 12 e diversi smartphone Android, dimostra come le differenze tra ricarica lenta e veloce siano, in realtà, molto meno rilevanti di quanto si pensasse.

La ricerca di HTX Studio si è focalizzata sull’analisi dell’usura delle batterie in condizioni di utilizzo reale, simulando circa un anno e mezzo di vita di uno smartphone. Il risultato? La differenza tra chi predilige la ricarica lenta e chi, invece, opta per la ricarica rapida è minima: sui dispositivi Apple, la perdita di capacità è stata dell’11,8% con la ricarica tradizionale contro il 12,3% con quella veloce. Ancora più trascurabile la differenza riscontrata sui dispositivi Android, dove la riduzione della capacità è stata dell’8,8% con la ricarica lenta e dell’8,5% con la ricarica veloce. Questi numeri confermano che la tanto temuta usura accelerata della batteria smartphone dovuta alla velocità di ricarica è, nei fatti, quasi impercettibile.

Non solo: lo studio ha approfondito anche la validità di una delle strategie più consigliate dagli esperti, ovvero quella di mantenere la carica della batteria tra il intervallo 30 80 per cento. Sebbene questa pratica venga spesso suggerita per prolungare la vita della batteria, i dati raccolti mostrano vantaggi limitati. Sugli iPhone, infatti, il deterioramento si è ridotto solo del 4% rispetto a chi esegue cicli di ricarica completi, mentre sui dispositivi Android la differenza è stata appena del 2,5%. In sostanza, il beneficio di questa accortezza esiste, ma non è così marcato da giustificare ansie o complicazioni nella routine quotidiana.

Un altro aspetto indagato riguarda la comune abitudine di lasciare il telefono collegato al caricabatterie anche dopo il raggiungimento del 100%. Per verificare l’effetto di questa pratica, i ricercatori hanno mantenuto diversi iPhone 12 sotto carica per una settimana a differenti livelli di percentuale, senza riscontrare alcun danno significativo alla capacità della batteria. Questo risultato smentisce ulteriormente l’idea che lasciare il telefono in carica per periodi prolungati possa causare danni immediati o rilevanti.

Dallo studio emerge che il principale fattore di invecchiamento delle batterie agli ioni di litio non è la modalità di ricarica, ma piuttosto il tempo e le condizioni ambientali. Temperature elevate, umidità e stress meccanici sono elementi che incidono molto più pesantemente sulla durata della batteria smartphone rispetto alle abitudini di ricarica. È importante sottolineare che un ciclo di ricarica non corrisponde necessariamente a una singola carica da 0% a 100%, ma alla somma di più ricariche parziali che, complessivamente, equivalgono a una carica completa. Questa metodologia è ormai lo standard scientifico per valutare l’usura delle celle agli ioni di litio e garantisce risultati affidabili e confrontabili.

Nonostante i risultati rassicuranti, i ricercatori invitano comunque alla prudenza. Il campione analizzato, pur rappresentativo, non include la totalità dei modelli di smartphone presenti sul mercato. Inoltre, condizioni estreme di utilizzo, come l’esposizione a temperature molto alte o a danni fisici, possono accelerare il deterioramento della batteria ben oltre quanto osservato in laboratorio. È quindi opportuno evitare di ricaricare il telefono in ambienti surriscaldati o utilizzare accessori non certificati, per non correre rischi inutili.

Il messaggio che emerge per l’utente medio è chiaro e rassicurante: le batterie moderne, protette da sistemi di gestione intelligenti, sono più robuste di quanto si creda. Non è necessario rinunciare alla comodità della ricarica rapida o preoccuparsi di staccare il caricabatterie non appena si raggiunge il 100%. Piuttosto, è consigliabile adottare alcune semplici precauzioni: evitare temperature eccessive durante la ricarica e preferire sempre caricabatterie originali o certificati dal produttore. In questo modo, si può godere appieno delle potenzialità della propria batteria smartphone senza inutili ansie, sapendo che la tecnologia attuale è progettata per garantire affidabilità e durata nel tempo.

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