Samsung non ha copiato iPad, Apple dovrà scriverlo

Apple esce sconfitta dall'ultimo scontro legale con Samsung: il giudice condanna la mela morsicata a scusarsi pubblicamente con il rivale.
Apple esce sconfitta dall'ultimo scontro legale con Samsung: il giudice condanna la mela morsicata a scusarsi pubblicamente con il rivale.

Apple esce sconfitta dall’ultimo capitolo della battaglia legale contro Samsung, che da ormai un anno e mezzo vede le due aziende impegnate in uno scontro giudiziario su presunte violazioni di brevetti e design rubati. La società di Cupertino è stata condannata dal giudice Colin Birss a correggere l’impressione fornita in passato, quando ha descritto il concorrente sudcoreano come capace solamente di appropriarsi delle tecnologie altrui: in altre parole, la mela morsicata è chiamata ad ammettere pubblicamente che la linea Galaxy Tab non ha copiato iPad.

Sul sito ufficiale Apple farà dunque la sua comparsa un comunicato dove sarà possibile leggere a chiare lettere quanto deciso dal tribunale, ma non è tutto. La sentenza condanna il gruppo californiano a fare altrettanto su alcune delle più note e autorevoli testate giornalistiche, come Daily Mail, Financial Times e T3 Magazine.

L’azienda guidata da Tim Cook incassa il colpo inflitto dall’Alta Corte britannica, vedendosi costretta a mettere mano al portafogli per l’acquisto di spazi dove anziché pubblicizzare i propri dispositivi si parlerà positivamente della concorrenza. Il ricorso in appello di Apple non è stato però del tutto infruttuoso: rispetto a quanto sentenziato nel luglio scorso il giudice ha concesso qualche sconto. La mela morsicata non dovrà stravolgere la propria homepage per far posto alla sentenza, ma solo pubblicare un link al documento, per un periodo pari a 30 giorni anziché sei mesi come deciso in estate.

Ovviamente diverse le reazioni dei due protagonisti: Samsung si è detta soddisfatta, ribadendo di non aver mai tratto ispirazione dal lavoro di Cupertino per i propri tablet, mentre i vertici di Apple non hanno commentato. Per loro c’è ancora la possibilità di ricorrere alla Corte Suprema per un’ultima decisione sulla vicenda.

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