
Alla WWDC 2015 di San Francisco, Apple ha fatto la sua entrata ufficiale nel settore dello streaming on demand: nasce Apple Music, una piattaforma integrata pronta a coniugare l’ascolto dei brani, la diffusione radiofonica e i social network. Non si tratta però soltanto dell’ennesima offerta di musica in streaming: è un servizio che proviene da Apple, il gruppo che ha rivoluzionato il settore con l’introduzione di iPod e iTunes, dunque l’idea merita attenzione particolare per la magnitudo che può generare in un comparto ancora in cerca di solidi equilibri.
Nata come evoluzione del classico iTunes e di Beats Music, il servizio di streaming dell’omonima società acquisita da Cupertino lo scorso anno, Apple Music è una piattaforma digitale per la musica a 360 gradi. L’offerta targata mela morsicata, infatti, non si limita all’ascolto di brani, bensì coniuga anche un’emittente radiofonica unica nel suo genere, nonché un social network per interagire direttamente con gli artisti.
Inserita all’interno di iTunes, e di default su tutti i Mac e i dispositivi iOS aggiornabili a iOS 8.4 e successivi, la piattaforma Apple Music si suddivide in tre specifiche sezioni:
Così come svelato dalla demo mostrata dal palco di San Francisco e dal rilascio pubblico, si evince come l’interfaccia sia molto pulita, nonché perfettamente integrata in iTunes, in OS X e iOS. Il look è perfettamente minimalista, con le semitrasparenze tipiche di iOS 8 e OS X Yosemite, mentre la navigazione è a comodi pannelli corrispondenti alla copertina dell’album o del singolo che si desidera ascoltare. Tra le altre informazioni già disponibili, un ulteriore suddivisione nella sezione dedicata allo streaming, dove ai propri brani preferiti e alla propria libreria, l’utente potrà accedere sia ai nuovi arrivi che a delle playlist in base ai propri gusti. La realizzazione delle proposte d’ascolto personalizzate non sarà unicamente logaritmica, ma anche basata sul feedback dell’utente e sull’esperienza di esperti dell’universo musicale.
Apple Music è disponibile dal 30 giugno 2015 in circa 100 paesi mondiali, sebbene la lista completa al momento non sia ancora stata del tutto ufficializzata. I prezzi sono allineati a quelli della concorrenza e, oltre alle sottoscrizioni a pagamento, sarà fornito un piccolo gruppo di operazioni del tutto gratuite, accessibili semplicemente tramite Apple TV.
L’abbonamento mensile vede il pagamento di una sottoscrizione da 9.99 euro, per un accesso a tutte le feature della piattaforma. In aggiunta, è possibile scegliere una tariffa dedicata alle famiglie, da 14.99 euro al mese e pensata per garantire l’accesso fino a 6 account contemporanei, ognuno dei quali potrà disporre di proprie preferenze. Entrando nel dettaglio, la membership prevede:
A fianco alle due proposte a pagamento, Apple ha previsto anche alcune funzioni di base fruibili gratuitamente, oltre alla possibilità di godere di una trial da ben tre mesi senza alcun costo aggiuntivo. Fra le feature disponibili unicamente con un Apple ID, si elencano:
Apple Music è disponibile su un gruppo ben nutrito di piattaforme e dispositivi, per una fruizione che andrà a completarsi entro il prossimo autunno. Fra i sistemi operativi e i terminali compatibili, si elencano:
Seguendo le orme del precedente Beats Music, un fatto decisamente insolito per la società di Cupertino, dall’autunno verrà rilasciata anche una versione specifica per dispositivi Android. Questi ultimi, tuttavia, potranno accedere ad Apple Music solo tramite la sottoscrizione di un abbonamento, non essendo per l’universo del robottino verde disponibile un accesso gratuito tramite Apple ID. Una simile prospettiva esula però la trial gratuita, a quanto pare offerta anche su Android non appena la relativa applicazione sarà disponibile.
Per accedere all’environment musicale targato mela morsicata, sarà ovviamente necessario il collegamento alla rete Internet, possibilmente tramite una connessione di sufficiente velocità. A livello domestico, la normale ADSL sarà più che esauriente per garantire un ottimo ascolto sui desktop, in modalità WiFi qualora si decidesse di utilizzare un dispositivo portatile. Per l’ascolto su mobile, invece, non sono stati ancora analizzati i consumi medi né non è nota la possibile riduzione del bitrate, qualora l’utente lo desideri, per evitare il consumo del monte traffico concesso dal proprio operatore. Come facile intuire, per l’accesso in mobilità sarà necessario disporre di una buona copertura delle reti 3G e 4G, comunque largamente diffuse sul territorio italiano.
In attesa della release ufficiale di Apple Music, sulla stampa internazionale sono emersi ulteriori dettagli sulle possibili feature del servizio. Si parte dalla qualità dello streaming che, secondo indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti, potrebbe assestarsi attorno ai 256 Kbps per il codec ACC. Una soluzione voluta da Apple probabilmente poiché si inserisce sul percorso già tracciato da iTunes Store, che proprio di ACC fa il cardine di tutti i brani disponibili in catalogo. Infine, sembra che Apple Music garantirà l’accesso anche ai video musicali, sia condivisi dagli stessi artisti dal loro account social di Connect, che integrati direttamente nella libreria musicale. Al momento, non è stata specificata la compatibilità con device musicali di terze parti, anche con AirPlay.
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