Nel maggio 2025, Cloudflare ha neutralizzato un attacco DDoS di dimensioni senza precedenti, segnando un nuovo record storico nel campo della cybersecurity. Con un picco impressionante di 7,3 Tbps, l’attacco ha preso di mira un provider di hosting, trasferendo un volume di dati pari a 37,4 terabyte in soli 45 secondi. Questo evento rappresenta un nuovo allarmante primato, sottolineando la crescente complessità e pericolosità delle minacce informatiche globali.
Anatomia di un attacco senza precedenti
L’attacco ha concentrato le sue forze su un singolo indirizzo IP, sovraccaricandolo con una media di quasi 22.000 porte di destinazione al secondo, con picchi che hanno superato le 34.500. La tecnica utilizzata, un’inondazione di pacchetti UDP flood, ha costituito il 99,996% del traffico malevolo. Questo tipo di attacco è progettato per congestionare le connessioni internet e causare il blocco dei sistemi bersaglio, rendendo impossibile la loro operatività.
La natura distribuita dell’attacco è emersa chiaramente dall’analisi della sua estensione geografica: oltre 122.000 indirizzi IP provenienti da 161 nazioni diverse hanno partecipato all’assalto. Tra questi, il Brasile e il Vietnam si sono distinti come principali fonti di traffico ostile, contribuendo insieme a circa la metà del volume totale. Questo dettaglio sottolinea la portata globale e coordinata di simili minacce.
L’escalation degli attacchi volumetrici
Questo evento ha superato il precedente record di 6,3 Tbps, registrato nello stesso mese ai danni del blog KrebsOnSecurity. La rapida escalation nella potenza degli attacchi DDoS rappresenta un segnale preoccupante dell’evoluzione delle capacità offensive nel cyberspazio. La tendenza verso attacchi sempre più volumetrici evidenzia l’urgenza di strategie di difesa più avanzate e adattabili.
Conseguenze per l’ecosistema della sicurezza digitale
La crescente magnitudine di questi attacchi mette in evidenza l’inadeguatezza delle soluzioni di protezione tradizionali e locali. In un contesto in cui le minacce diventano sempre più sofisticate, diventa essenziale adottare sistemi di difesa basati sul cloud, automatizzati e altamente scalabili. Questi strumenti sono progettati per rispondere in tempo reale a volumi di traffico eccezionali, garantendo una protezione efficace delle infrastrutture digitali.
La capacità dimostrata da Cloudflare nel neutralizzare un attacco di tale portata è una testimonianza dell’efficacia delle piattaforme di sicurezza avanzate. Tuttavia, questa nuova frontiera degli attacchi ipervolumetrici richiede un continuo miglioramento delle strategie difensive. La collaborazione tra aziende tecnologiche, governi e organizzazioni di sicurezza sarà fondamentale per sviluppare soluzioni innovative in grado di fronteggiare minacce in costante evoluzione.