Coronavirus, app rileva gli utenti infetti vicini

Una nuova app, chiamata Close Contact Detector, avvisa l'utente nel caso in cui una persona nei paraggi presentasse i sintomi del coronavirus.
Coronavirus, app rileva gli utenti infetti vicini
Una nuova app, chiamata Close Contact Detector, avvisa l'utente nel caso in cui una persona nei paraggi presentasse i sintomi del coronavirus.

Il coronavirus mette ancora in allarme tutto il mondo, mentre la Cina cerca di arginare l’epidemia nell’attesa di una cura. Nel frattempo, il Paese cerca di correre ai ripari come può: ecco perché è stata da poco lanciata un’app che mira a ridurre la diffusione del virus, avvisando gli utenti quando sono in prossimità di persone infette. Battezzata Close Contact Detector, l’applicazione permette di controllare lo stato delle persone tramite la scansione di un codice QR attraverso app quali Alipay, WeChat o QQ.

Tutti gli utenti sono dunque invitati a inserire il loro nome e il numero di identificazione nazionale, per consentire agli altri di verificare il proprio stato. Secondo quanto dichiarato da Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, per “stretto contatto” si intendono persone che lavorano nello stesso ufficio, condividono un’aula o vivono nella stessa casa, nonché medici che hanno a che fare con pazienti e passeggeri sullo stesso mezzo di trasporto pubblico. Nel caso in cui una persona nelle vicinanze presentasse i sintomi del coronavirus, all’utente sarà chiesto di rimanere a casa.

Non è chiaro come funzioni precisamente Close Contact Detector, dunque non si sa in che modo determini il rischio di esposizione. L’agenzia di stampa riferisce che, per garantire “dati precisi, affidabili e autorevoli”, l’app può contare sul sostegno della National Health Commission. Il fatto che l’app richieda i numeri di identificazione nazionale dei cittadini ha sollevato alcune polemiche per via della privacy: il governo cinese è noto per gli alti livelli di sorveglianza sui residenti e questo accresce la preoccupazione. Altri, tuttavia, sostengono che limitare il coronavirus – finora responsabile di oltre mille decessi e della cancellazione del MWC 2020 – sia ben più importante di tutelare la privacy personale.

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