Facebook in Borsa con il pericolo Yahoo

Facebook sbarcherà in Borsa tra due mesi, ma la disputa legale con Yahoo potrebbe avere ripercussioni negative sul valore del titolo.
Facebook sbarcherà in Borsa tra due mesi, ma la disputa legale con Yahoo potrebbe avere ripercussioni negative sul valore del titolo.

Facebook si prepara allo sbarco in Borsa per il mese di maggio, ma prima di allora l’azienda di Menlo Park deve assolutamente risolvere tutte le dispute legali in corso. Facebook teme in particolare un’eventuale vittoria di Yahoo, che ha accusato il social network di violare 10 brevetti. Per questa ragione, l’azienda ha aggiornato i documenti depositati presso la SEC.

Facebook non vuole dunque rischiare un’immediata svalutazione del titolo, dopo la presentazione dell’IPO (Offerta Pubblica Iniziale) alla Borsa di New York. Da questa settimana l’azienda ha sospeso lo scambio dei suoi titoli sul mercato secondario e, come detto, ha presentato nuovi documenti alla SEC (Securities and Exchange Commission), l’equivalente statunitense della nostra Consob, per indicare la causa legale contro Yahoo come un possibile rischio per gli investitori.

Nella documentazione Facebook ha specificato che Yahoo reclama la violazione di 10 brevetti relativi alla messaggistica, al social network, all’advertising, alla personalizzazione e alla privacy, chiedendo un’ingiunzione e il pagamento dei danni. Facebook non ha ancora risposto alle accuse di Yahoo, ma intende difendersi con vigore. La disputa legale è ancora nelle fasi iniziali e il risultato finale è incerto. In ogni caso, se dovesse arrivare una sentenza sfavorevole contro Facebook, ciò avrebbe gravi ripercussioni per il business dell’azienda, per la situazione economica e per la quotazione in Borsa.

Facebook quindi ha riconosciuto che le accuse di Yahoo rappresentano un fattore di rischio che potrebbe incidere negativamente sul valore del titolo. Proprio per questo motivo, la scorsa settimana ha annunciato di voler acquisire oltre 750 brevetti da IBM per proteggersi contro eventuali attacchi legali dei cosiddetti patent troll. L’offerta iniziale di acquisto dovrebbe ammontare a circa 5 miliardi di dollari, una cifra che potrebbe salire fine a 10 miliardi e attribuire alla società un valore compreso tra 75 e 100 miliardi di dollari.

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