FBI: nessun dato da iPhone 5C, ma sblocco utile

Nessun dato particolare sarebbe stato rinvenuto dall'FBI dall'analisi dell'iPhone 5C di San Bernardino, ma lo sblocco del dispositivo sarebbe stato utile.
Nessun dato particolare sarebbe stato rinvenuto dall'FBI dall'analisi dell'iPhone 5C di San Bernardino, ma lo sblocco del dispositivo sarebbe stato utile.

Si torna a parlare della passata contrapposizione fra Apple e l’FBI, in merito allo sblocco di un iPhone 5C utilizzato da uno degli attentatori di San Bernardino. La questione legale si è risolta con una chiusura della causa, poiché l’agenzia federale è riuscita, tramite l’aiuto di terzi, a sbloccare lo smartphone senza l’intervento di Apple. Oggi, però, emerge come dall’analisi del dispositivo non siano emersi dei dati particolarmente rilevanti, sebbene lo sblocco dello stesso sia risultato comunque molto utile. Per quale ragione?

Secondo quanto reso noto in giornata dalla CNN, l’FBI non avrebbe trovato alcuna informazione rilevante dall’iPhone 5C appartenuto a uno degli attentatori di San Bernardino, almeno non rilevante in termini di progettazione della sparatoria o di comunicazioni private. Nulla di nuovo rispetto a quanto raccolto dalle precedenti indagini, sarebbe emerso dallo smartphone, eppure lo sblocco si sarebbe rivelato comunque prezioso.

Sebbene pare non vi siano dati espliciti da raccogliere, sono quelli impliciti che sembrano possano aver fatto la differenza. Grazie allo sblocco, riferisce la testata statunitense, l’FBI avrebbe compreso come l’attentatore Syed Farook non si sia messo in contatto con altri possibili complici a seguito dell’attentato, un elemento prezioso per le indagini. Pare, infatti, che l’agenzia federale cercasse di ricostruire un gap di 18 minuti successivi alla sparatoria, dove la posizione di Farook non è immediatamente apparsa evidente. Grazie a iPhone, le tempistiche sarebbero state ricostruite per confermare come il terrorista abbia agito solo in compagnia della moglie. Non è dato sapere, però, cosa effettivamente la coppia abbia fatto in quei minuti.

Naturalmente, non provenendo queste informazioni direttamente dall’agenzia governativa, è consigliata una certa cautela in attesa di un comunicato ufficiale. Nel frattempo, dalla testata inglese si legge come il controllo degli spostamenti tramite l’analisi di iPhone possa probabilmente contribuire al processo, come elemento di prova. Se ne saprà di più, forse, nelle prossime settimane.

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