Generazione Wikipedia (e generazione anti-Wikipedia)

Al Papa è stata negata una Lectio magistralis presso l’Università La Sapienza. A quanto pare (almeno questo è quanto trapelato dalle fonti di informazione ufficiali: non potendo approfondire sul posto, chiedo conferma ad eventuali diretti interessati) al Pontefice è stata soprattutto contestata una frase che Wikipedia correttamente gli attribuisce (ma decontestualizzandola). In realtà “il processo a Galileo fu ragionevole e giusto” è un concetto dal quale il Papa ha preso prepotentemente le distanze, mentre gli autori della protesta avrebbero travisato contestando tale citazione e lanciando un deciso attacco anti-clericale che continua in queste ore.

Probabilmente Wikipedia è stata solo la scintilla. Probabilmente i rancori contro la Chiesa erano antecedenti e sarebbero esplosi comunque. In ogni caso il fatto va annoverato come l’ennesimo di questo tipo e chi spara sul carente senso critico delle nuove generazioni (abituate a un mezzo come internet che ti fornisce informazioni complete e rapide, pur se non sempre accurate) ha un nuovo proiettile a propria disposizione.

E c’è da sperare che questo proiettile non finisca nelle mani della prof. Tara Brabazon, la quale ha già per suo conto idee molto chiare relativamente alle nuove generazioni: accedono a informazioni superficiali, non accurate, ottenendone così un’istruzione carente. Per questo la prof inglese ha chiesto ai propri allievi di bypassare Google e Wikipedia, e di informarsi altrimenti. (“The University of Google” è peraltro un suo libro in vendita su Amazon… il sospetto che cercasse solo un po’ di popolarità non lo si nega).

Sembra di vedere la nuova pubblicità di Alice. Il ragazzo sostiene di aver fatto la ricerca di Leopardi in fretta perchè ora ha l’Internet veloce. Il padre sostiene invece che l’ha fatta in fretta perchè non ha voglia di studiare. Dunque? Chi ha ragione?

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