Grigio il futuro dell'IT, parola di Assinform

IT, mercato in calo del 4.4%. Non basta l'equilibrio del mercato TLC a bilanciare le perdite, dunque si fanno scuri i giudizi dell'Assinform sul futuro del settore: o si investe nell'innovazione, o c'è poco da stare allegri.
Grigio il futuro dell'IT, parola di Assinform
IT, mercato in calo del 4.4%. Non basta l'equilibrio del mercato TLC a bilanciare le perdite, dunque si fanno scuri i giudizi dell'Assinform sul futuro del settore: o si investe nell'innovazione, o c'è poco da stare allegri.

Alla conferenza stampa presso l’Assinform di Milano è andato al prof. Granfranco Capitani, amministratore Delegato NetConsulting, l’onere di dover sciorinare i dati relativi al settore ICT per il 1° semestre 2003. Tra i dati molti segni meno e pochi trend positivi, un forte pessimismo ed un richiamo alle aziende affinchè nell’investimento si cerchi una via d’uscita comune dal trend negativo intrapreso.

Una prima differenziazione necessaria è quella tra il mercato delle telecomunicazioni (mercato più maturo e più equilibrato in quanto basato su un’utenza di massa) ed il mercato dell’Information Technology, costituito da una miriade di piccole iniziative imprenditoriali e per il quale le fluttuazioni risentono maggiormente del contesto economico generale. Se rispetto al 2002 le TCL sono cresciute in valore del 3.2%, raggiungendo quota 20.580 milioni di Euro, il mercato dell’IT è sceso del 4.4% per un controvalore attuale di 9.664 Euro, addirittura meno rispetto al valore del 2001.

Il dato, secondo il presidente di Assinform Giulio Koch, è preoccupante in quanto indica una tendenziale rinuncia all’investimento sulla ricerca e sull’innovazione, fatto che si rivelerà decisamente pesante e penalizzante nel prossimo futuro.

Il settore dell’informatica, in questo quadro dalle tinte controverse, esce a testa alta grazie al forte aumento registrato dai notebook (+22%) e dai server (+23.1%), aumenti in grado di compensare il calo del 7.3% registrato in ambito desktop ed in grado di configurare un +2.3% complessivo del settore. In particolare se nel 2001 il 74% delle macchine erano desktop, ora la percentuale è diminuita del 10%; parallelamente è aumentata del 9.8% la presenza di notebook, configurando una progressiva migrazione dell’utenza verso gli apparati portatili.

La principale causa dei segni negativi è il forte calo di domanda del settore consumer. -37.6% in 2 anni, calo oltre il 20% solo nell’ultimo anno. Regge, nel contempo, il settore professionale. In forte calo il mercato dei servizi, aumenta invece progressivamente il settore software con un costante +3% tendenziale ormai consolidato nel tempo.

In seguito al forte calo registrato ad inizio millennio, la ripresa del 2002 aveva dato segnali confortanti ora stemperati da un 2003 ambiguo e non certo esaltante. In totale il mercato IT è dunque segnalato ad un -4.4% che Kock definisce “orrendo”. E se nulla bisogna aspettarsi da una finanziaria ormai in fase di discussione, è alle forze interne che Granfranco Capitani fa appello affinchè non si fomenti una spirale negativa che spingerebbe l’intero settore verso una situazione irrimediabilmente compromessa.

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