ICQ vendesi: 4 gruppi bussano alla porta AOL

Il momento della cessione potrebbe essere vicino: dopo aver messo ICQ in vetrina per mesi, il novero dei compratori è ormai ristretto a pochi nomi, 4 dei quali in discussione per la stretta finale. ICQ potrebbe essere ceduto per 200 milioni di dollari
Il momento della cessione potrebbe essere vicino: dopo aver messo ICQ in vetrina per mesi, il novero dei compratori è ormai ristretto a pochi nomi, 4 dei quali in discussione per la stretta finale. ICQ potrebbe essere ceduto per 200 milioni di dollari

ICQ è in vendita. Nuovamente, definitivamente. L’instant messenger, infatti, avrebbe finalmente trovato un piccolo gruppo di seri potenziali acquirenti e per la prima volta si ipotizza davvero un futuro lontano dalla titolarità di America OnLine (l’acquisizione di ICQ avvenne nel 1998 per 287 milioni e la cessione è prevista oggi ben al di sotto del valore attribuito ai tempi ad un client che dominava il mercato).

Che il gruppo fosse in vendita è cosa risaputa da tempo. ICQ ha visto poco alla volta cadere il suo impero, ma ha resistito conservando alcune sacche di successo sparse per il mondo, sacche che ora potrebbero tornare particolarmente utili diventando fucine di speranza per un possibile rilancio. I nuovi rumor sono suggeriti da CNet e provenienti da fonti vicine all’operazione: AOL ha messo in vendita ICQ a fine 2009, quando si ipotizzava una concomitante dipartita anche di Bebo. La raccolta delle proposte prima, una scrematura delle offerte poi, l’esame dei rimanenti ora: il quadro vede ora un poker di ipotesi al vaglio.

ICQ ha circa 50 milioni di utenti attivi tra Germania, Russia, Europa dell’est ed Israele: facile comprendere il disinteresse di AOL nel gruppo, mentre molto più facile è ipotizzare eventuali sinergie con altri nomi di area asiatica o europea. La prima ipotesi in auge da mesi è quella della Digital Sky Technologies, primo investitore di Facebook e di Zynga; al gruppo vengono aggiunti nomi quali Tencent (Cina), Naspers (Sud Africa), Seznam (Repubblica Ceca) e Yandex (Russia). Definitivamente fuori dal gruppo, quindi, altri candidati dati per possibili interessati in passato: Napster, Google e Skype, tutti già sistemati in altro modo e con altre operazioni nei rispettivi mercati.

Il team Mirabilis ha recentemente rilanciato il messenger distribuendo una nuova versione del client ed includendo opzioni social al software, così che la messaggeria potesse essere unita agli aggiornamenti di stato ed alle notifiche proprie dei più noti social network sulla piazza. Si è trattato con tutta evidenza di un colpo di reni funzionale alla cessione, un’ultimo colpo di spugna sul pacchetto da mettere in vetrina. Pacchetto che, nonostante i lustri del passato siano ormai un ricordo lontano, continua a rimanere remunerativo: ICQ è oggi un progetto che impegna 100 dipendenti circa e che, nonostante un mercato relativamente ristretto, continua a macinare conti in attivo.

La cessione è valutata ad oggi circa 200 milioni di dollari, con formule varie che i vari proponenti stanno in queste ore sottoponendo all’attenzione del management AOL. Per il quale, probabilmente, l’interesse maggiore è quello di chiudere in modo positivo una avventura che ad oggi non può che terminare con una cessione immediata, definitiva e possibilmente remunerativa del valore degli asset restanti.

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