iPad, 1.90 euro di equo compenso più IVA

Al prezzo dell'iPad occorre sommare 1.90 euro che Apple è costretta a versare alla SIAE in virtù della normativa sull'equo compenso. Con una curiosità: l'IVA è calcolata anche sull'equo compenso, facendo così salire l'obolo a 2.28 euro
Al prezzo dell'iPad occorre sommare 1.90 euro che Apple è costretta a versare alla SIAE in virtù della normativa sull'equo compenso. Con una curiosità: l'IVA è calcolata anche sull'equo compenso, facendo così salire l'obolo a 2.28 euro

Con l’inizio delle prenotazioni dell’iPad è possibile mettere mano al sistema per gli ordini online e vedere più da vicino i prezzi. Con un elemento particolare a mettersi in evidenza: un piccolo sovrapprezzo che il sito Apple indica con causale «Compenso per copia privata* – MC496TY/A». Leggasi, più semplicemente, “equo compenso“.

Il sovrapprezzo di 1.90 euro sull’iPad deriva dal discusso Decreto firmato dal Ministro Bondi con cui si impone una sorta di sanzione preventiva che sana eventuali usi del dispositivo a fini contrari alle normative sul copyright. La spiegazione tecnica dell’equo compenso è sul sito SIAE, ente deputato alla raccolta di tali somme ai fini di una successiva redistribuzione ai detentori dei diritti. Spiega la SIAE: «La Copia Privata è il compenso che si applica, tramite una royalty sui supporti vergini fonografici o audiovisivi in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore. In questo modo ognuno può effettuare una copia con grande risparmio rispetto all’acquisto di un originale».

Apple impone l’orpello da 1.90 euro poiché semplicemente costretta dai termini della normativa: «Il compenso deve essere corrisposto da chi fabbrica o importa nel territorio dello Stato italiano, allo scopo di trarne profitto, gli apparecchi di registrazione e i supporti vergini. Tuttavia, nel caso in cui il fabbricante e l’importatore non corrispondano il compenso dovuto, è prevista una responsabilità solidale del distributore degli apparecchi di registrazione e dei supporti vergini. Il distributore ha pertanto l’onere di verificare che i fabbricanti e gli importatori presso cui si approvvigiona, direttamente o indirettamente, abbiano corrisposto il compenso sugli apparecchi di registrazione e i supporti vergini forniti».

Ai sensi della normativa, l’iPad è stato considerato alla stregua di un computer privo di masterizzatore. La cosa è facilmente riscontrabile in virtù tanto della cifra (esattamente gli 1.90 euro previsti) quanto del fatto che il “compenso per copia privata” non è in alcun modo collegato al quantitativo di memoria incluso. L’obolo alla SIAE è pertanto fisso in tutte le versioni dell’iPad: 1.90 euro sia WiFi-only che 3G, sia 16 che 32 e 64 GB.

Con una curiosità aggiuntiva. Apple somma l’equo compenso al prezzo del device prima di completare il calcolo dell’ammontare con tanto di IVA. L’IVA, quindi, è calcolata anche sulla cifra dovuta alla SIAE. L’equo compenso ammonta pertanto a 2.28 euro complessivi. Bondi, del resto, era stato chiaro: l’equo compenso non è una tassa. In quanto semplice corresponsione di un servizio SIAE, pertanto, l’IVA viene regolarmente applicata. Anche se, a conti fatti, l’equo compenso è completamente assorbito da Apple, la quale impone a livello continentale il prezzo fisso finale di 499 euro.

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