Mac con ARM: risparmio da 500 milioni l'anno?

Apple potrebbe risparmiare ben 500 milioni di dollari l'anno producendo processori per Mac proprietari, in sostituzione della partnership con Intel.
Apple potrebbe risparmiare ben 500 milioni di dollari l'anno producendo processori per Mac proprietari, in sostituzione della partnership con Intel.

Ha destato molta curiosità la notizia, pubblicata nella giornata di ieri da Bloomberg, della possibile sostituzione dei processori Intel nei Mac con soluzioni ARM appositamente progettate da Apple. Un proposito che potrebbe concretizzarsi già nel 2020, con l’apparizione del primo esemplare sul mercato, una vera e propria rivoluzione per Cupertino, capace di garantire maggiore controllo sulle performance e una migliore ottimizzazione tra hardware e software. Non è tutto, però, poiché secondo gli analisti questa mossa potrebbe garantire al gruppo californiano un importante risparmio annuale.

Secondo quanto riportato da Wamsi Mohan, analista per Bank of America Merrill Lynch, Apple potrebbe risparmiare ben 500 milioni di dollari l’anno producendo chip proprietari per i Mac. Il gruppo di Cupertino, infatti, potrebbe attestarsi su un costo di 40-50 dollari per singolo processore, risparmiando poi su ordini, consegne e ovviamente sugli accordi e le licenze oggi attivi con Intel.

Ma non è tutto, poiché Apple potrebbe risparmiare non solo sui costi di produzione e sulle partnership con Intel, ma anche sulla ricerca e sviluppo. Il gruppo potrebbe infatti aggregare la progettazione di processori iOS e macOS sotto lo stesso team, sfruttando le competenze già acquisite sulla piattaforma mobile, dove da tempo sfrutta chip ARM proprietari.

Stando all’analista, il passaggio dalla piattaforma Intel a quella ARM potrebbe avvenire gradualmente, prima includendo i MacBook più economici e poi, negli anni successivi, estendendo questi processori all’intero catalogo laptop e desktop. Non vi sono fra gli esperti grandi preoccupazioni sulle eventuali performance, poiché già su mobile queste soluzioni si sono dimostrate molto potenti e versatili, mentre qualche dubbio permane sulla compatibilità: ovviamente, al cambio di processore, sarà necessario che anche gli sviluppatori di terze parti si adeguino adattando il loro software. Non resta che attendere ulteriori in discrezioni in merito, di conseguenza, anche se i primi dettagli certi in merito potrebbero non apparire prima di un paio d’anni.

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