Microsoft, le prove del coinvolgimento nel caso SCO

Ecco spuntare la "pistola fumante": una mail dimostra come Microsoft possa pesantemente influire sulle scelte di Baystar, ed un portavoce di quest'ultima dichiara che con una telefonata Microsoft ha suggerito di investire in SCO.
Ecco spuntare la "pistola fumante": una mail dimostra come Microsoft possa pesantemente influire sulle scelte di Baystar, ed un portavoce di quest'ultima dichiara che con una telefonata Microsoft ha suggerito di investire in SCO.

Sul caso SCO sembra essere emersa la cosiddetta “pistola fumante” che proverebbe un forte interesse Microsoft nel mettere il bastone tra le ruote al mondo di Linux.

Le ipotesi sono vive da mesi, ma senza un nesso concreto ciò che potrebbe essere possibile rimane solo una semplice illazione. Ora un documento ed alcune conferme sembrerebbero comprovare ciò che (paradossalmente) sarebbe in verità normale: Microsoft ha fatto pressioni affinchè la società di venture capital Baystar investisse un cospicuo capitale in SCO, permettendo così all’azienda dello Utah di finanziare le proprie iniziative legali contro il mondo Linux e contro IBM (principali attentatori al monopolio di Bill Gates).

L’intervento Microsoft sarebbe comprovato dalle dichiarazioni di Bob McGrath, portavoce Baystar. Secondo McGrath un responsabile Microsoft (di cui non si fa il nome, ma si nega che sia di Gates che di Ballmer) avrebbe semplicemente “raccomandato” alla Bayster, tramite il collaboratore Lawrence Goldfarb ed appena 2 settimane prima dell’annuncio, di investire in SCO. Se la raccomandazione non costituisce forzatamente un obbligo, è pur vero che Microsoft ha nel recente passato investito ben 86 milioni di dollari in Baystar, guadagnandosi per logica conseguenza una forte voce in capitolo sulle strategie di investimento aziendali.

Il caso è stato portato alla luce da Eric Raymond il quale lo scorso 4 marzo ha pubblicato una e-mail (della quale SCO conferma l’autenticità, pur contestandone l’interpretazione di Raymond) nella quale Mike Anderer, consulente per SCO, conferma il ruolo di Microsoft nella conclusione del finanziamento.

La e-mail, per analogia con il famoso documento Halloween in cui nell’Ottobre 1998 Microsoft pianificava le strategie anti open-source, è stato ribatezzata Halloween X.

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