Nintendo Switch 2: lo schermo è indistruttibile

La Nintendo Switch 2 dimostra una resistenza incredibile, ma iFixit critica la scarsa riparabilità. Dettagli su design e manutenzione.
Nintendo Switch 2: lo schermo è indistruttibile
La Nintendo Switch 2 dimostra una resistenza incredibile, ma iFixit critica la scarsa riparabilità. Dettagli su design e manutenzione.

La Nintendo Switch 2 si presenta come un dispositivo dal doppio volto, capace di sorprendere per la sua straordinaria durabilità, ma al contempo lascia perplessi per la sua limitata riparabilità. Questo contrasto emerge dai recenti test condotti da esperti del settore, che hanno analizzato a fondo la nuova console di casa Nintendo, evidenziando sia i suoi punti di forza che le sue criticità.

Uno dei test più significativi è stato realizzato dallo youtuber Zack Nelson, celebre per il suo canale JerryRigEverything. La console è stata sottoposta a prove estreme per valutare la sua resistenza agli urti e ai danni fisici. Il risultato? Lo schermo ha resistito a oltre cinquanta colpi consecutivi con pinze pesanti prima di cedere. Ancora più impressionante, la console ha continuato a funzionare perfettamente anche dopo la rottura del display, richiedendo solo un semplice riavvio per tornare operativa. Questo dimostra una durabilità costruttiva che va ben oltre le aspettative per un dispositivo di questa categoria.

Tuttavia, l’analisi interna del dispositivo, il cosiddetto teardown console, ha rivelato alcune problematiche significative. Se da un lato elementi come i nuovi Joy-Con 2 e l’ingresso per le cuffie sono stati progettati in modo modulare e risultano facilmente sostituibili, dall’altro componenti essenziali come lo slot per cartucce e le porte USB-C sono saldati direttamente sulla scheda madre. Questa scelta progettuale rende le riparazioni molto più complesse e costose, scoraggiando gli utenti dal tentare interventi fai-da-te.

Proprio per queste ragioni, il portale specializzato iFixit ha assegnato alla console un punteggio di soli 3 su 10 per riparabilità. Tra le criticità evidenziate, spicca l’uso continuativo della tecnologia a potenziometro nei Joy-Con, una scelta che potrebbe perpetuare il noto problema del Joy-Con drift, già ampiamente criticato nella precedente generazione di console. Inoltre, l’abbondante utilizzo di adesivi anti-manomissione rappresenta un ulteriore ostacolo per chiunque desideri accedere ai componenti interni della console per effettuare riparazioni.

Questa situazione solleva interrogativi importanti in un contesto tecnologico sempre più orientato alla sostenibilità. La difficoltà di riparare autonomamente parti fondamentali della console potrebbe spingere i consumatori a rivolgersi esclusivamente ai centri di assistenza ufficiali. Questo non solo comporta costi aggiuntivi per gli utenti, ma contribuisce anche a un maggiore impatto ambientale, in quanto aumenta la probabilità che i dispositivi danneggiati vengano sostituiti piuttosto che riparati.

In definitiva, la Nintendo Switch 2 rappresenta un paradosso nel panorama delle console di gioco: da un lato offre una resistenza agli urti straordinaria, che la rende un dispositivo robusto e affidabile; dall’altro, la sua progettazione interna ostacola interventi di manutenzione e riparazione, penalizzando chi cerca un prodotto più sostenibile e longevo. Questo equilibrio tra durabilità e riparabilità potrebbe influenzare le scelte d’acquisto dei consumatori più consapevoli, sempre più attenti non solo alle prestazioni tecniche, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla longevità dei dispositivi elettronici.

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