Raspberry Pi + stampante 3D = Pi-Top

Un notebook pienamente funzionante realizzato partendo dalla scheda Raspberry Pi, con l'ausilio delle stampanti 3D: ecco l'ingegnoso progetto Pi-Top.
Un notebook pienamente funzionante realizzato partendo dalla scheda Raspberry Pi, con l'ausilio delle stampanti 3D: ecco l'ingegnoso progetto Pi-Top.

Il laptop “fatto in casa" esiste: si chiama Pi-Top e nasce dall’unione della versatilità offerta dalla scheda Raspberry Pi con le potenzialità delle tecnologie legate alle stampanti 3D. Non si tratta certo di un ultrabook dal design sottile e nemmeno di un modello con specifiche hardware top di gamma, ma di certo il progetto merita di essere citato per l’ingegno e la brillante idea dei suoi autori.

La scheda tecnica offre un display da 13,3 pollici con risoluzione pari a 1366×768 pixel, un modulo WiFi per la connessione a Internet e una tastiera fisica full QWERTY con tanto di trackpad, mentre la batteria equipaggiata garantisce un’autonomia di sei ore con una singola ricarica. Il tutto basato sulla piattaforma Raspbian OS L’obiettivo primario non è quello della commercializzazione, anche se è prevista una campagna di crowd funding su Kickstarter per raccogliere i fondi necessari alla vendita di uno starter kit. Lo scopo di Pi-Top è quello di avvicinare giovani, studenti, sviluppatori e creativi alle applicazioni pratiche della stampa in tre dimensioni, in modo da poter esplorare un settore relativamente nuovo e con grandi prospettive per il futuro.

Abbiamo spiegato a degli studenti di Birmingham come creare un circuito LED di base, per poi programmarlo e utilizzarlo all’interno di Pi-Top. Con questa conoscenza sono stati in grado di costruire un piccolo robot.

Insomma, più che un prodotto destinato al mercato l’intento è quello di dare vita ad una vera e propria piattaforma educativa. La realizzazione del prototipo, visibile nelle immagini allegate di seguito, è stata condotta con l’ausilio della stampante Rostock Max V2 e con filamenti di PLA (acido polilattico, materiale biodegradabile e non tossico al contrario dell’ABS). Un processo lungo, che ha richiesto circa 160 ore per poter essere portato a termine. Per ulteriori aggiornamenti è possibile consultare la pagina Facebook del progetto.

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