Russia, propaganda politica su Facebook

Una società russa avrebbe creato centinaia di account falsi su Facebook, acquistando 100 mila dollari di annunci, per influenzare le elezioni americane.
Una società russa avrebbe creato centinaia di account falsi su Facebook, acquistando 100 mila dollari di annunci, per influenzare le elezioni americane.

Una società russa che ha creato account e Pagine false su Facebook, ha acquistato ben 100 mila dollari di pubblicità durante le elezioni americane in cui ha trionfato Donald Trump. Il Washington Post ha riferito che Facebook è riuscito a tracciare gli account falsi raggiungendo quella che ha definito come una “troll farm” russa che è nota per le sue azioni di sostegno per la propaganda russa.

Gli annunci hanno cominciato a circolare nell’estate del 2015, ha detto Facebook, e un piccolo numero di loro ha citato i candidati Donald Trump e Hillary Clinton. Altri annunci hanno pubblicato messaggi incentrati su temi molto sensibili, come le tensioni razziali o i diritti LGBT. La tattica, che i russi hanno anche impiegato su Twitter, è pensata per creare divisioni interne all’interno degli Stati Uniti e per ridurre la fiducia nella democrazia. Alex Stamos, responsabile della sicurezza di Facebook, ha sottolineato come la stragrande maggioranza degli annunci gestiti da questi account fasulli non ha specificamente fatto riferimento alle elezioni presidenziali statunitensi, al voto o ad un particolare candidato.

Complessivamente, Facebook ha individuato circa 3.000 annunci sospetti che sono circolati tra il giugno 2015 ed il maggio 2017. Gli annunci erano collegati ad oltre 470 account fasulli connessi alla Russia.

Sebbene 100 mila dollari di annunci su Facebook non rappresentino una campagna pubblicitaria colossale, quanto riportato dal social network mette in evidenza ancora una volta che la Russia ha lavorato per influenzare il voto americano alle ultime presidenziali.

Inoltre, conferma ancora una volta che il fenomeno delle fake news è molto importante da contrastare. Fenomeno su cui il social network sta lavorando assiduamente per cercare di debellarlo.

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