Il self-driving robot per le consegne a domicilio

Arriva da uno dei fondatori di Skype, Ahti Heinla, l'idea di affidare la consegna delle merci a un robot in grado di guidare in maniera del tutto autonoma.
Arriva da uno dei fondatori di Skype, Ahti Heinla, l'idea di affidare la consegna delle merci a un robot in grado di guidare in maniera del tutto autonoma.

Se Amazon punta all’impiego dei droni per gestire le consegne a domicilio degli articoli acquistati sulla propria piattaforma di e-commerce, c’è chi ha avuto un’idea differente, ma altrettanto hi-tech: l’utilizzo di un self-driving robot, ovvero un’unità robotica a sei ruote in grado di guidare in modo del tutto autonomo fino a raggiungere la destinazione e di tornare alla base dopo aver recapitato il pacco.

L’idea è del team Starship Technologies, a cui fa capo un nome piuttosto conosciuto del panorama online: Ahti Heinla, tra i fondatori di Skype. Il sistema è pensato esclusivamente per l’ambito urbano e per coprire brevi distanze, dunque potrebbe trovare il suo campo di impiego, ad esempio, nei centri delle città. La velocità di spostamento è pari a quella di una persona a piedi, il motore integrato è 100% elettrico e il vano interno può ospitare l’equivalente di due borse per la spesa. Ancora, una volta che il robot ha iniziato il suo cammino, può essere seguito e monitorato in tempo reale attraverso un’applicazione per dispositivi mobile. Naturalmente, solo chi ha acquistato il bene può sbloccare il cassetto e prelevarne il contenuto.

Il team, con base a Londra, assicura che il software di bordo è in grado di far muovere l’unità in tutta sicurezza. Non manca ovviamente il controllo remoto da parte di un operatore, a cui ricorrere ad esempio in caso di imprevisti o emergenze. Per quanto riguarda i vantaggi, secondo Starship un sistema di questo tipo consuma meno di una lampadina (dunque non ha impatto negativo sull’ambiente in termini di emissioni) e risulta fino a 10-15 volte più economico rispetto ai mezzi tradizionali per le spedizioni. Una prima fase di sperimentazione prenderà il via a breve, coinvolgendo alcuni territori di Stati Uniti e Regno Unito, con il raggio d’azione che andrà ad estendersi ulteriormente nel corso del 2016.

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