Sempre più smartphone, sempre più iPhone

Secondo le rilevazioni Nielsen, su 100 telefoni venduti ben 55 sono oggi smartphone. In crescita gli iPhone, statica la quota di mercato di Android.
Secondo le rilevazioni Nielsen, su 100 telefoni venduti ben 55 sono oggi smartphone. In crescita gli iPhone, statica la quota di mercato di Android.

Lo smartphone ha vinto la propria sfida e d’ora in poi non li si potrà più chiamare semplicemente “telefonini”. Quelli che una tassonomia tecnica identifica come “featured phone“, infatti, sono ormai la parte minoritaria di un mercato che controllavano fino a pochi mesi or sono senza difficoltà, ed il destino vede un ulteriore sbilanciamento della situazione in favore dei nuovi device intelligenti.

La rivoluzione ha un nome (iPhone) ed un cognome (Apple). L’introduzione dello smartphone con la mela ha infatti identificato una rottura profonda, cambiando il modo di pensare la mobilità e dando vita a quell’evoluzione che in breve tempo ha visto Nokia sprofondare sulla barca che l’aveva resa dominatrice assoluta negli anni antecedenti. Oggi i numeri rilevati da Nielsen parlano chiaro: 55 unità su 100 sono “smartphone”, mentre le restanti 45 sono “featured phone”. Così negli ultimi tre mesi, ma il futuro è già segnato.

Smartphone negli USA - dati Nielsen, maggio 2011

Smartphone negli USA - dati Nielsen, maggio 2011

La fotografia attuale del mercato USA vede i telefonini tradizionali in mano al 62% degli utenti, mentre il 38% già possiede uno smartphone. Di quest’ultima frazione il 38% è su sistema operativo Android, il 28% su iOS ed il 21% su Blackberry. Symbian ha appena il 2%, mentre i Windows Phone 7 rappresentano appena l’1% del mercato (ma la grande sfida in tal senso giungerà a fine anno con l’avvio della distribuzione dei Nokia Windows Phone).

Interessante è inoltre il fatto che, nonostante la grande crescita maturata da Android, gli ultimi mesi siano stati difficili per il sistema operativo di Mountain View: se ad inizio anno il 27% dei device venduti era un Android, infatti, la percentuale è rimasta costante fino ad oggi, mentre Apple ha visto accresciuta la propria quota dal 10 al 17%.

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