Siri, contenuto il consumo di banda

Smentita la ricerca Ariego: Siri genera pochissimo traffico Internet, solo 28 Mb al mese.
Siri, contenuto il consumo di banda
Smentita la ricerca Ariego: Siri genera pochissimo traffico Internet, solo 28 Mb al mese.

A inizio gennaio una ricerca di Arieso ha diramato dati allarmistici su Siri: il suo utilizzo sarebbe responsabile di un aumento spropositato del traffico Internet generato da iPhone 4S, tanto da causare un raddoppio in bolletta in termini di monte MB usufruito. Ci aveva provato già Ars Technica a smentire questa ipotesi, sottolineando come l’assistente vocale di Apple consumasse solo 73 kb a richiesta. Oggi arriva la smentita ufficiale di un ex membro del team di Siri.

Si tratta di Gary Morgenthaler, ora partner di Morgenthaler Ventures, passato collaboratore di Siri prima che questa venisse acquisita da Apple e anche consulente per Nuance, che dalle pagine di Forbes svela la sua verità. Secondo l’investitore tecnologico, Siri non causerebbe aumenti di traffico consumato facilmente rilevabili, considerato come a ogni richiesta necessiti di non più di 63 Kb tra download e upload.

Così come sottolinea PhoneArena, siamo di fronte a cifre davvero irrisorie: utilizzando Siri 15 volte al giorno, infatti, si andrebbero a consumare circa 28 Mb di banda al mese: un dato contenuto, sicuramente compatibile anche con le più parche delle offerte Internet via mobile.

La ricerca di Ariego viene così totalmente smentita e si spengono i riflettori della polemica su iPhone 4S, tacciato negli ultimi tempi come il responsabile del declino della rete cellulare statunitense. Sebbene l’esagerazione sia forse uno dei tratti distintivi della stampa a stelle e strisce, negli ultimi tempi l’allarmismo aveva fin troppo preso piede: al nuovo melafonino sono stati attribuiti i più svariati disservizi, dalla navigazione lenta all’impossibilità alle chiamate, passando per l'”imminente collasso” delle reti 3G e il fallimento di tutta la concorrenza data la saturazione delle risorse.

La realtà dei fatti è evidentemente un’altra e, di conseguenza, il dubbio sorge più che lecito: certe rilevazioni non saranno state opportunamente manipolate per gettare Apple sotto una cattiva luce?

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