Sony rivede il target sui margini operativi e annuncia 16.000 licenziamenti

Sony Corp, il secondo produttore giapponese di elettronica, ha dichiarato di voler tagliare 16.000 posti di lavoro. Si tratta della più grande riduzione annunciata da una società giapponese dall’inizio del credit crunch, che ha spinto il mondo in recessione.

Le riduzioni riguarderanno circa 8.000 dipendenti a tempo pieno, pressapoco il 5 per cento della forza lavoro della società di elettronica e altri 8.000 lavoratori par-time e stagionali.

Il vicepresidente del gruppo giapponese Naofumi Hara ha inoltre annunciato che Sony potrebbe rivedere il suo obiettivo di margine operativo di minimo il 5 per cento nel lungo periodo.

Questa dichiarazione è stata data durante il piano di riassetto comunicato oggi dalla Società. Il manager ha fatto notare come la durata e l’intensità della crisi siano state particolarmente incisive e per questi motivi potrebbe essere necessaria una revisione dei target. Dichiara inoltre di aver deciso di frenare gli investimenti e abbandonare le imprese non redditizie a partire da marzo 2010, evitando così un esborso di 100 milioni di yen.

Per fronteggiare questo momento di difficoltà, Sony adotterà alcuni provvedimenti, tra i quali uno dei primi sarà la chiusura di 5 o 6 impianti di produzione, per procedere poi con nuovi tagli ai costi in altri settori oltre a quello dell’elettronica.

La Società non ha inoltre escluso un possibile aumento dei prezzi dei propri prodotti in Europa a partire dal gennaio del prossimo anno.

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