UE, mancano all'appello 700 mila dipendenti IT

La Commissione Europea ha annunciato una iniziativa con una serie di aziende per favorire la formazione nel mondo IT e lo sviluppo di nuove startup.
La Commissione Europea ha annunciato una iniziativa con una serie di aziende per favorire la formazione nel mondo IT e lo sviluppo di nuove startup.

L’Europa ha un grave problema: ad oggi si trova in carenza di almeno 700 mila dipendenti qualificati per lavori nell’ambito dell’Information Technology. Ed il problema è reso ancor più grave dal fatto che il comparto è uno dei pochi ad occupare un numero crescente di persone (con un trend pari al +3% annuo), mentre tutto il resto del mercato vive una perdurante depressione, il che limita le capacità del continente di arrampicarsi alla ricerca di una via d’uscita dalla crisi. L’Europa, al tempo stesso, non intende guardare inerme alla situazione ed intende anzi investire per fare in modo che nel tempo si possa uscire dalla situazione venutasi a creare, facendosi così trovare pronta nel momento in cui il rimbalzo dell’economia dovesse richiedere una improvvisa accelerazione.

L’UE non sarà sola in questo sforzo: varie aziende private chiamate a raccolta attorno alle istituzioni continentali, infatti, infonderanno il proprio impegno ed il proprio denaro per fare in modo che l’intero sistema possa trarre giovamento dai programmi posti in essere. La soluzione è stata identificata nella formazione: investendo in iniziative in grado di veicolare la crescita dei più giovani sarà possibile dar vita ad una nuova classe di professionisti dell’IT che l’Unione Europea sappia spendere sul mercato rispondendo in modo adeguato alla crescente domanda espressa.

Nokia, Telefónica, SAP, Cisco, HP, Alcatel-Lucent, Randstad, ENI, Telenor Group, ARM: sono questi i principali gruppi citati dalla Commissione Europea all’interno del programma presentato al World Economic Forum di Davos. Entro poche settimane si terrà inoltre una nuova conferenza per portare ulteriormente avanti il progetto, maturando l’idea iniziale in una vera e propria Grand Coalition for Digital Skills and Jobs: l’appuntamento è fissato per il 4-5 marzo e le porte sono aperte alle altre aziende ed agli altri enti che vorranno aggiungere le proprie forze all’impegno comune annunciato.

A tutto ciò, infine, la Commissione Europea ha unito un progetto ulteriore: prende il nome di “Startup Europe” e si configura come una piattaforma di risorse a disposizione di chi ha intenzione di sviluppare in Europa una startup operante sul Web.

L’impegno della Commissione parte dalla formazione, ma si proietta di natura verso il mondo del lavoro: certificazione standardizzata delle competenze e collaborazione più stretta con l’industria sono elementi centrali di un nuovo modo di pensare le strategie per il futuro del comparto IT, cercando così di sposare in modo più diretto le esigenze della cittadinanza con quelle dei principali gruppi del settore. L’istituzione europea ricopre in tal senso una funzione di regia ed un ruolo di acceleratore per raggiungere quanto prima le finalità identificate.

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