Una proposta nel vento: AdSense per il terremoto

In queste ore si moltiplicano gli appelli per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Se ne parla in tutto il mondo, ed anche Madonna sembra aver fatto la propria parte con un oneroso obolo al paese natale dei suoi nonni.

La cosa difficile è sbloccare la molla che porta dall’emozione alla donazione. Il difficile è inoltre accedere al denaro, poiché chi ha fatto una donazione difficilmente ne farà una seconda. Il difficile è stimolare quanti sono poco avvezzi alle donazioni e preferiscono gesti simbolici all’atto di generosità concreta e monetaria.

Un modo per raccogliere fondi nuovi però ci sarebbe. Si potrebbe coinvolgere gente nuova e si potrebbero andare ad intaccare somme che riposano da mesi come se fossero di nessuno. Sono queste somme che, al pari dei conti dormienti, servono a poco e soprattutto non sono disponibili, per cui inutilizzate. Sono somme piccole, ma moltiplicate per migliaia di utenti. Sono queste le somme depositate sugli account AdSense.

Una proposta nel vento: perché non “sbloccare” queste somme? Molti utenti hanno raccolto minuscoli gruzzoletti del valore di poche decine di euro e nemmeno ritirano tali somme per evitare commissioni o perché semplicemente irrisorie. Se però Google lasciasse agli utenti AdSense (almeno agli italiani) la possibilità di devolvere queste somme per una buona causa, il motore potrebbe raccogliere tutto in un conto unico, operare una ragionevole ritenuta dovuta alla buona volontà del gesto ed ai costi dell’operazione, quindi devolvere il tutto a chi ne ha urgente bisogno.

Su Facebook si moltiplicano aleatori appelli che vorrebbero bloccare il Grande Fratello o il Super Enalotto. Non è possibile, si sa: quelle cifre hanno altri significati. Spesso, poi, sono cifre che dovrebbero mettere aziende altrui, ed è questo solo un buon modo per spingere una beneficenza non propria: predicare non comporta sacrificio. Liberare le somme raccolte con AdSense, invece, avrebbe un senso. Significherebbe rinunciare ad una somma guadagnata di diritto e, grazie alla buona volontà di Google, donare a questi euro dormienti un valore ed una vita nuovi.

Lanciamo questa proposta nel vento, sperando il vento la porti alle orecchie giuste. Le quali poi potranno giudicarne la fattibilità, i problemi, i limiti, le obiezioni. Dopodiché la buona volontà, normalmente, sa risolvere tutto. Personalmente ho 47,33 dollari in attesa da mesi. Vi rinuncerei ufficialmente, Google permettendo.

Google, che ne dici?

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