Big Delta: la stampante 3D da 12 m è una realtà

Una stampante 3D da ben 12 metri di altezza, studiata e progettata per realizzare case in argilla: è il frutto del lavoro portato avanti dal team WASP.
Una stampante 3D da ben 12 metri di altezza, studiata e progettata per realizzare case in argilla: è il frutto del lavoro portato avanti dal team WASP.

Chi segue l’evoluzione dei progetti legati alle stampanti 3D quasi certamente ha già sentito parlare di WASP. L’azienda, 100% italiana, si è messa negli anni scorsi al lavoro su un progetto piuttosto ambizioso: costruire un macchinario ideato appositamente per la realizzazione di case in argilla, in grado di abbattere i costi e ridurre i tempi impiegati per la costruzione. Il frutto degli sforzi fin qui compiuti si chiama Big Delta ed è una stampante alta ben 12 metri.

La presentazione ufficiale è fissata per le prossime settimane, con una serie di eventi organizzati tra il 18 e il 20 settembre a Massa Lombarda (RA), tra workshop, spettacoli, concerti e incontri. Per gli interessati, il programma completo è disponibile sul sito ufficiale: sarà l’occasione per dare un’occhiata da vicino e in anteprima ad una tecnologia che eredita il principio di funzionamento dalla stampa 3D ormai sempre più diffusa tra i maker, applicandolo alle esigenze dell’ambito edilizio, in un’ottica lungimirante. L’ONU stima che entro il 2030 si assisterà ad una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili e destinati ad oltre quattro miliardi di persone con un reddito annuo inferiore ai 3.000 dollari.

Iniziative come quella di WASP mirano proprio ad esplorare queste nuove possibilità, attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative e fasi di sperimentazione che coinvolgono tutti coloro desiderosi di fornire il proprio contributo. La stampante da 12 metri che verrà mostrata nelle prossime settimane rappresenta ciò che il gruppo definisce il coronamento di un sogno, ma non di certo un punto d’arrivo: considerati i tanti progetti messi in campo finora (dall’arte all’edilizia, fino alla tutela dei beni culturali), con tutta probabilità l’azienda ravennate non si fermerà qui.

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