2015: chat olografiche e batterie ad aria

FaceTime olografico, batterie ad aria, dissipazione ecologica e molto altro: ecco il 2015 secondo la ricerca "Five in Five" di IBM.
FaceTime olografico, batterie ad aria, dissipazione ecologica e molto altro: ecco il 2015 secondo la ricerca "Five in Five" di IBM.

Qualche giorno fa, Webnews si lanciava in alcune predizioni informatiche per l’imminente 2011. C’è chi, però, si è spinto addirittura oltre: pare che per il 2015 faranno la loro apparizione sul mercato consumer le chat olografiche, le batterie con ricarica ad aria e numerosi sensori ambientali pensati per i più svariati scopi. Ad affermarlo è IBM che, come ogni anno, tenta di scovare i trend tecnologici del futuro.

La survey “Five in Five” si propone di cogliere le cinque innovazioni della tecnica che verranno adottate su larga scala nei prossimi cinque anni. Le elaborazioni, tuttavia, sono lontane dall’essere semplicemente delle ipotesi futuristiche irrealizzabili, bensì si basano sui processi industriali attuali. Alcuni dei prodotti che oggi utilizziamo quotidianamente, infatti, non sono altro che lo stato germinale di obiettivi decisamente più ampi.

Il 2010 è stato sicuramente l’anno del 3D: le pellicole in questo formato invadono i cinema e, grazie a Kinect, l’interazione a tre dimensioni si è fatta strada anche nel settore dei videogiochi. Nel 2015 la tridimensionalità effettuerà il salto tra l’intrattenimento e la comunicazione, andando a coinvolgere il settore dell’interazione mediata. Secondo IBM, appariranno sul mercato le prime chat olografiche in 3D, sullo stile dei dispositivi di Star Wars. La tecnologia atta a questo scopo, oggi estremamente costosa, sarà miniaturizzata al punto tale da essere inserita in dispositivi di piccole dimensioni. iPhone, per fare un esempio, potrebbe consentire una videochiamata FaceTime olografica, così da garantire esperienze comunicative sempre più immersive.

Oltre agli ologrammi, la gente comune si trasformerà in un vero e proprio strumento per la scienza. Grazie a sensori montati su auto, dispositivi portatili, portafogli e documenti, gli individui invieranno costantemente informazioni sul proprio ambiente, così che enti e industria possano monitorarne e proporre soluzioni adeguate al miglioramento della qualità della vita. Ad esempio, si potrebbero ricavare dati real time sul livello di inquinamento di una determinata zona e provvedere, così, a tempestivi interventi tampone. Allo stesso modo, verrà analizzata la miniera inesplorata dei social network: basteranno pochi tweet per predire catastrofi, rilevare disagi sociali ed epidemie anche di piccole zone del pianeta.

Proprio in tema ambientale, fra cinque anni abbandoneremo le attuali, e estremamente dannose, batterie ricaricabili. Le batterie del futuro non avranno bisogno di sostanze chimiche altamente tossiche per risultare funzionanti, basteranno infatti l’ossigeno oppure la forza cinetica. Quest’ultima si basa, probabilmente, sugli attuali progressi del settore eolico: i sistemi verranno miniaturizzati ed utilizzati in device di piccole dimensioni. L’energia ad ossigeno seguirà, invece, gli sviluppi dell’attuale settore energetico che, da diverso tempo, cerca carburanti alternativi alle risorse fossili.

Nel 2015, inoltre, si potrà dire addio al surriscaldamento di computer e dispositivi elettronici. Non solo la dissipazione sarà esente da fastidiosi ronzii, eliminando totalmente la necessità di ventole, ma il calore prodotto dai grandi datacenter sarà incanalato e riutilizzato per fornire energia di riciclo per le città.

Infine, l’attuale sistema GPS si trasformerà in un sistema adattivo in grado di predire traffico e congestioni, fornendo all’utente la via più rapida e più efficace per spostarsi. Anche in questo caso, l’attenzione è incentrata sull’ambiente: il leitmotiv di questa innovazione è non solo la riduzione del traffico, ma anche l’attenzione particolare alla minimizzazione delle emissioni nocive.

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