Anche Google vuole Yahoo

Non solo Microsoft: anche Google starebbe preparando una propria offerta per riuscire a scalare la proprietà di Yahoo con una cordata di fondi privati.
Non solo Microsoft: anche Google starebbe preparando una propria offerta per riuscire a scalare la proprietà di Yahoo con una cordata di fondi privati.

La storia si ripete. Così come già nel recente passato, i due gruppi che si contenderanno le spoglie di Yahoo saranno Microsoft e Google. Se il primo nome era già dato per scontato in un gruppo del quale facevano parte alcuni fondi ed il colosso AOL, il secondo candidato è invece tutto fuorché scontato.

L’ipotesi è stata lanciata dal Wall Street Journal, secondo cui Google starebbe valutando la possibilità di formalizzare una propria proposta per riuscire a chiudere un accordo con il gruppo di Sunnyvale. Google potrebbe però non correre in solitaria in questo tentativo, ma starebbe  piuttosto sondando il campo per appoggiarsi ad alcuni fondi privati con i quali concorrere all’operazione. Da parte di Google, al momento, nessuna proposta formale: il gruppo si sta muovendo nell’ombra, ma con l’ambizione di mettere le mani su quello che fino a pochi anni or sono è stato il primo dirimpettario nel mondo della ricerca online.

Microsoft starebbe pensando ad una mossa similare: appoggiandosi ad alcuni fondi privati, il gruppo andrebbe a controllare Yahoo pur non detenendone cospicue quote di proprietà. Anche in tal senso le certezze sono poche, ma appare ormai chiaro il fatto che il top management di Sunnyvale sia pronto a ricevere sulla propria scrivania proposte di acquisto a cui con ogni probabilità verrà dato in qualche modo seguito (al contrario di quanto successo in passato, quando le resistenze di Jerry Yang definirono il peggior errore strategico della storia di Yahoo).

Se Google tenterà la scalata a Yahoo, dovrà tuttavia fare i conti non soltanto con la concorrenza, ma anche con l’antitrust: già in passato, infatti, furono proprio le autorità a frenare le ambizioni di Mountain View e tutto ciò perché l’unione tra Google ed uno dei principali rivali significa una concentrazione di potere assolutamente eccessiva per un mercato già di per sé estremamente sbilanciato. Ogni accordo eventuale andrebbe inoltre giudicato anche nell’ottica degli accordi già intessuti tra Steve Ballmer e Carol Bartz, quando a suo tempo venne stabilita una partnership decennale che affidava a  Bing la ricerca su Yahoo e che univa le armi dei due gruppi nell’offerta in termini di advertising.

L’obiettivo finale di Google è quello di riuscire a vendere pubblicità sulle pagine di Yahoo: il mirino è in particolare puntato sul display advertising, nel quale Yahoo ha sempre detto la propria e nel quale Google sta invece tentando di far proprie nuove quote di mercato. Vendere advertising su Yahoo significherebbe per Google un ampliamento sostanziale delle opportunità messe a disposizione agli inserzionisti, una invasione di campo che Microsoft tenterà con ogni probabilità di evitare in ogni modo.

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