Apple, RIM e HTC: il mercato mobile è loro

Ottimi risultati per Apple nel primo trimestre del 2011: insieme a RIM e HTC ha incassato ben i 3/4 di tutti i profitti del settore della telefonia mobile.
Ottimi risultati per Apple nel primo trimestre del 2011: insieme a RIM e HTC ha incassato ben i 3/4 di tutti i profitti del settore della telefonia mobile.

I tempi in cui Nokia era la regina del mercato della telefonia sono ormai ben lontani: Apple ha praticamente preso in mano lo scettro perché, nonostante detenga solamente il 5% del mercato degli smartphone in termini di volume di distribuzione, ha ottenuto risultati strabilianti nel primo trimestre dell’anno fiscale 2011 in termini di monetizzazione. Il gruppo ha infatti totalizzato il 20% dei ricavi e il 55% dei profitti dell’intero settore. Apple, RIM e HTC incassano insieme ben il 75% di tutti i profitti del mercato della telefonia mobile.

I dati provengono da un’analisi condotta da Asymco, che ha fotografato la situazione delle quote di mercato detenute in questo primo scorcio del 2011 dai principali costruttori di cellulari e smartphone, illustrando al contempo anche i profitti di ognuno. Emerge una situazione a dir poco brillante per Apple, che è il fornitore di dispositivi mobile più redditizio tra tutti. L’azienda di Cupertino è riuscita infatti a totalizzare il 55% dei profitti totali e un quinto del totale dei ricavi nel primo trimestre del 2011, nonostante abbia sul mercato solo le varie generazioni dell’iPhone. Praticamente Apple si è accaparrata proprio la quota che era in mano a Nokia fino al 2007, per una somma pari a 5,23 miliardi di dollari.

Nokia è scesa alla quarta posizione della lista fornita da Asymco e viene superata nell’ordine da Apple, Samsung e RIM. Unendo i profitti di Apple, RIM e HTC si hanno i 3/4 dei profitti totali del settore della telefonia.

Vari costruttori sono poi in una situazione piuttosto precaria e poco redditizia, tra i quali Ericsson, Siemens, Alcatel, BenQ, Palm, Sony, Toshiba, Handspring, NEC, Hitachi e Casio, nonché LG e MMI. Si prevede che, se non riusciranno a sbloccare la situazione lanciando sul mercato prodotti d’interesse, tali aziende potrebbero uscire dai giochi per evitare ulteriori investimenti in un mercato nel quale non riescono a far breccia.

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