Banda larga: meno scavi = meno costi

Una proposta della Commissione Europea mira alla riduzione dei costi associati alla realizzazione delle infrastrutture per la banda larga.
Una proposta della Commissione Europea mira alla riduzione dei costi associati alla realizzazione delle infrastrutture per la banda larga.

L’Agenda Digitale Europea prevede la realizzazione di collegamenti in fibra ottica che porterà la banda ultra larga (almeno 30 Mbps) al 100% dei cittadini entro il 2020 e una velocità di 100 Mbps al 50% della popolazione. Questo obiettivo si può raggiungere solo se riducendo i costi dell’infrastruttura di comunicazione. La Commissione Europea ha quindi annunciato una serie di proposte che consentiranno di risparmiare una somma compresa tra 40 e 60 miliardi di euro.

Attualmente esistono diversi ostacoli alla diffusione della banda larga. Ogni paese possiede la sua normativa e ogni città la sua burocrazia amministrativa che impediscono la realizzazione in tempi brevi delle infrastrutture necessarie per portare una connessione ad alta velocità nelle case dei cittadini. Oggi vengono sprecati milioni di euro solo per la pianificazione degli interventi. Il progetto di regolamento, presentato dalla Commissione e basato sulle migliori pratiche attuate in Germania, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia e Regno Unito, intende affrontare e risolvere quattro problemi principali.

Innanzitutto, bisogna evitare la proliferazione dei lavori. Per la posa della fibra ottica devono essere utilizzate le infrastrutture fisiche esistenti: cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, installazioni di antenne, tralicci e altre strutture di supporto. I rispettivi proprietari dovranno consentire l’accesso agli operatori telefonici che pagheranno un prezzo equo e ragionevole.

Per la realizzazione di opere di ingegneria civile, operatori e gestori dovranno coordinare i lavori. Inoltre, deve essere eliminata la burocrazia. La proposta della Commissione prevede procedure autorizzative più snelle, uno sportello unico per la presentazione delle domande e un sistema automatico di concessione o rifiuto entro sei mesi (silenzio assenso o silenzio diniego). Infine, l’aspetto più importante per i cittadini: tutti i nuovi edifici e i vecchi edifici, per i quali sono state effettuate profonde ristrutturazioni, devono essere predisposti per il collegamento a banda larga.

Neelie Kroes ha dichiarato che «la banda larga è ossigeno per l’economia», quindi devono essere rimossi tutti gli ostacoli che ne rallentano la diffusione. L’Europa deve essere vista con un mercato unico digitale. Se approvato dal Consiglio Europeo e dal Parlamento Europea, il regolamento entrerà subito in vigore in tutti gli stati membri e permetterà di ridurre fino al 30% i costi di realizzazione delle reti a banda larga.

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