Bitcoin, i prezzi sarebbero stati manipolati

Uno studio di alcuni ricercatori americani evidenzierebbe come il grande aumento di prezzi dei Bitcoin fosse dipeso da una manipolazione del mercato.
Uno studio di alcuni ricercatori americani evidenzierebbe come il grande aumento di prezzi dei Bitcoin fosse dipeso da una manipolazione del mercato.

L’anno scorso il valore delle criptovalute e dei Bitcoin, in particolare, aveva avuto un’impennata bruciando ogni possibile immaginabile record per poi crollare. Secondo un documento pubblicato dai ricercatori dell’Università del Texas, questo fenomeno potrebbe essere legato ad una manipolazione del mercato. Questo documento, realizzato dal docente di finanza John Griffin e dal suo studente Amin Shams, rivelerebbe diversi modelli distinti di trading che suggerirebbero che la manipolazione finanziaria sarebbe stata portata avanti da una o da più persone utilizzando il sito Bitfinex specializzato nello scambio di criptovalute.

Il documento, lungo ben 66 pagine, mette anche in evidenza come Bitfinex avrebbe potuto utilizzare la moneta virtuale Tether, di sua proprietà, per generare una falsa domanda di Bitcoin, acquistando la valuta virtuale e mantenendo il prezzo alto mentre affondava in altri mercati. Utilizzando algoritmi per analizzare milioni di transazioni elencate nei registri pubblici, i ricercatori hanno scoperto che la metà dell’aumento dei prezzi dei Bitcoin, lo scorso anno, si è verificata alcune ore dopo che Tether era stato scambiato in alti volumi.

Sebbene il rapporto non possa confermare la manipolazione dei prezzi, evidenzia, comunque, modelli sospetti. E il documento ha rilevato che quest’anno, dopo che Bitfinex aveva smesso di effettuare transazioni con Tether, il fenomeno evidenziato era scomparso.

Bitfinex ha sede ad Hong Kong ed è registrato nei Caraibi, il che significa che le autorità statunitensi possono intervenire solo quando gli investitori degli Stati Uniti sono coinvolti nelle transazioni. Tuttavia le autorità hanno comunque tentato di indagare sulla società.

A dicembre, la Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti (CFTC) aveva citato in giudizio Bitfinex e la società Tether, dopo che gli investitori avevano espresso preoccupazione su di una possibile manipolazione dei prezzi. Recentemente, Bloomberg ha riferito che il Dipartimento di Giustizia americano sta lavorando con la CFTC per indagare sui Bitcoin e la manipolazione dei prezzi, sebbene tale indagine sia ancora nelle fasi iniziali.

Ci sono molti aspetti che fanno dubitare di Bitfinex e Tether. Entrambe le società, per esempio, hanno il medesimo amministratore delegato, Jan Ludovicus van der Velde, di cui si sa molto poco.

Quanto emerso grazie a questi ricercatori universitari potrebbe aiutare le autorità a fare luce su di un fenomeno finanziario che aveva generato molti sospetti.

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