Brevetti Apple per la fotocamera dei prossimi iPhone

Apple deposita nuovi brevetti per il software che gestirà la fotocamera nei prossimi modelli di iPhone: ecco immagini e dettagli.
Apple deposita nuovi brevetti per il software che gestirà la fotocamera nei prossimi modelli di iPhone: ecco immagini e dettagli.

Gli iPhone di prossima generazione potrebbero essere equipaggiati con un software evoluto per la gestione della fotocamera. È quanto svelano alcuni nuovi brevetti depositati da Apple, contenenti numerosi riferimenti specifici alle tecnologie che la società di Cupertino sembra intenzionata a integrare nei suoi futuri smartphone (e non solo).

Il primo (Gesture-Based Configuration of Image Processing Techniques) riguarda la possibilità di applicare filtri ed effetti in tempo reale mentre si sta scattando l’immagine, evitando così di dover ricorrere all’editing in un secondo momento. Questo potrebbe risultare particolarmente utile, ad esempio, a chi desidera ottenere foto dal taglio artistico vedendone il risultato in anteprima. In altre parole, l’utente sarebbe in grado di applicare modifiche alla fotografia ancor prima di realizzarla, agendo con input multitouch sul display del telefono.

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Il secondo brevetto prende invece il nome di “Assisted Image Capture” e si occupa di fornire all’utente dei suggerimenti su come ottenere immagini di qualità. In sintesi, si tratta di un algoritmo in grado di riconosce quanto inquadrato e fornire indicazioni utili sulle modalità di scatto migliori. Fotografando una sola persona, ad esempio, il software può suggerire di adottare la regola dei terzi posizionandola in una zona ben delimitata del campo, cambiando approccio nel caso di un gruppo o un panorama.

Le restanti cinque proprietà intellettuali (Red-Eye Removal Using Multiple Recognition Channels) sono tutte dedicate a una problematica che da sempre affligge fotografi di ogni tipo: il fastidioso problema degli “occhi rossi” che spesso si verifica utilizzando il flash. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di sollevare l’utente dall’obbligo di ricorrere alla correzione in un secondo momento, applicando in modo del tutto autonomo il filtro più adeguato.

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