Cracker mettono in ginocchio molti big del web

Un attacco cracker, da ore, sta mettendo in ginocchio molti importanti siti web della rete come Twitter e Spotify.
Un attacco cracker, da ore, sta mettendo in ginocchio molti importanti siti web della rete come Twitter e Spotify.

Giornata di passione per molte importante firme del web. Portali come Twitter, Spotify, CNN, eBay, Netflix ed altri nomi famosi sono andati offline questa mattina per circa due ore a causa di un attacco cracker. Un attacco che poi sembra essere ripreso, dopo una pausa di alcune ore, questa sera in maniera più estesa. La prima operazione dei cracker è iniziata alle ore 13 (orario italiano) ed ha riguardato le infrastrutture server del provider Dyn che si trova nel New Hampshire. Il problema è stato fortunatamente localizzato ed ha reso inaccessibile molti siti ma solamente agli utenti americani.

In particolare, secondo Dailydot, che ha pubblicato i dettagli degli attacchi, i problemi maggiori si sono riscontrati prevalentemente nel Texas del sud, nel Nordest degli Stati Uniti, a New York, Washington e lungo il confine canadese. Il team di tecnici di Dyn è tuttavia prontamente intervenuto per arginare il problema. Dopo due ore tutti i siti sono tornati nuovamente online. Secondo Amazon, la fonte dell’operazione dei cracker sarebbe da ricercarsi nell’East Coast, ma il colosso dell’ecommerce non ha fornito altri dettagli in merito.

Tuttavia, dopo alcune ora di tranquillità, verso le 18 di stasera, l’attacco sembra essere ricominciato causando anche più disagi sebbene i siti coinvolti siano di meno. Gli effetti dell’attacco si sono sentiti anche in Europa con alcuni utenti che hanno segnalato l’impossibilità di accedere a portali come Twitter e Spotify.

Sebbene, se di questo secondo attacco non ci siano, al momento, dettagli, è probabile che sia della stessa tipologia di quello di stamattina. I tecnici del provider Dyn hanno, infatti, sottolineato che i cracker hanno utilizzato un classico attacco DDOS (distributed denial of service). Sostanzialmente, gli attaccanti hanno iniziato ad intasare i server con molte richieste provocando un rallentamento ed infine un blocco.

Mancando una comunicazione ufficiale sui problemi, è difficile capire quando saranno risolti. Trattasi, comunque, dell’ennesimo attacco che coinvolge importanti istituzione del web. Di recente, Yahoo è stata colpita da un gruppo di cracker che hanno sottratto oltre 500 milioni di password. Anche i collaboratori della candidata Hillary Clinton sono stati attaccati e le email private rubate, pubblicate.

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