Criptomoneta, Kin si lancia sul mobile gaming

Arriva l'SDK con cui gli sviluppatori Unity potranno integrare un portafoglio di criptovaluta su KIN, per monetizzare e accrescere il coinvolgimento.
Arriva l'SDK con cui gli sviluppatori Unity potranno integrare un portafoglio di criptovaluta su KIN, per monetizzare e accrescere il coinvolgimento.

Unity ha rilasciato un nuovo kit di sviluppo software che consente agli sviluppatori indipendenti di monetizzare i loro lavori, tramite la criptovaluta KIN. A partire da oggi, i videogame realizzati con il motore Unity possono dunque supportare menu per visualizzare i guadagni, le spese e gli extra su piattaforma KIN, e persino premiare gli utenti la criptovaluta stessa.

Gli sviluppatori saranno anche in grado di vendere bonus extra via KIN e distribuire moneta come se non ci fosse un domani, a giocatori magari lodevoli dal punto di vista della creazione della community. Si tratta di un grande sforzo da parte della Kin Foundation, un gruppo legato al servizio di messaggistica di Kik e dietro la criptovaluta di Kin. Soprattutto considerando che tutte le attività di gioco token saranno riferite interamente alla blockchain di Kin, inclusa la creazione di account e portafogli in tempo reale.

La blockchain di Kin si basa su un metodo di consenso diverso rispetto ai Bitcoin o ad Ethereum. Utilizza un sistema simile al modello Proof-of-Stake (DPoS), nel quale i minatori “tradizionali” vengono sostituiti da un gruppo selezionato di “produttori di blocchi”, eletti da altri partecipanti per la convalida delle transazioni.

Sebbene questo stile di consenso sia stato pesantemente criticato per la sua natura centralizzante, le blockchain di DPoS tendono ad elaborare le transazioni un più velocemente rispetto ai metodi classici, diciamo così. L’uscita dell’SDK di Kin potrà giocare un ruolo importante nel mercato videoludico mobile, dove i gamer di norma non prendono di buon grado le microtransazioni. Tramite questo metodo invece, ci si assicura uno scambio più trasparente e la quasi assenza di possibilità di hackeraggio dei conti, sebbene sappiamo che anche i wallet di critpovalute non siano così protetti dall’assalto dei criminali informatici.

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