Dopo Google, anche Tesla punta sull'autonomous car

Tesla studia l'auto senza conducente per i veicoli di prossima generazione, coniugando così la propulsione elettrica e un sistema di guida autonomo.
Tesla studia l'auto senza conducente per i veicoli di prossima generazione, coniugando così la propulsione elettrica e un sistema di guida autonomo.

Dopo aver fatto della propulsione elettrica il suo principio costituente,  Tesla potrebbe presto fare un ulteriore passo verso l’auto del futuro, portando la guida autonoma, ovvero la capacità di rendere semovente un veicolo senza alcun intervento umano, sui propri modelli di prossima generazione. Per centrare tale ambizioso obiettivo, il costruttore californiano potrebbe seguire la strada intrapresa da Google, che già da qualche anno sta sperimentando un innovativo sistema di guida elettronica su alcuni prototipi appositamente attrezzati.

A suggerire tale apertura verso le autonomous car da parte di Tesla è Bloomberg, che ha spiegato come Elon Musk, CEO e fondatore dell’azienda automobilistica, stia al momento valutando di implementare un sistema di guida senza conducente umano sui modelli elettrici che il suo gruppo metterà sul mercato nei prossimi anni.

La visione di Musk dipana un futuro nel quale i veicoli con una guida automatica saranno una naturale evoluzione per il mondo delle quattro ruote, seguendo un po’ quello che avviene da sempre nell’aeronautica, dove il concetto di “pilota automatico” è qualcosa di assolutamente normale e accettato, venendo visto anzi come uno strumento indispensabile per la sicurezza.

Non è certo una novità che più di un costruttore automobilistico stia valutando se e quanto investire in tale direzione, ma al momento è difficile ipotizzare entro quando i primi modelli “intelligenti” potranno arrivare sul mercato. Per gruppi come Nissan essi non debutteranno sulle strade di tutti i giorni prima di un decennio, mentre appare più ottimista la posizione di Google, che immagina un futuro di vetture autoguidate entro circa cinque anni.

Per Elon Musk, il problema principale di soluzioni come quella di Google è rappresentato dall’alto costo dei sensori elettronici installati sulle vetture, tanto da suggerire:

È meglio avere un sistema ottico, fondamentalmente composto da telecamere, con un software che è in grado di capire cosa sta succedendo tutt’intorno.

D’altronde, che Tesla metta ai primi posti il prezzo in tutti i suoi prodotti è cosa risaputa, riuscendo finora ad offrire vetture elettriche affascinanti e di alta qualità a listini non proibitivi in rapporto al segmento di appartenenza dei modelli della gamma. Sebbene le parole di Musk non siano molto esplicite, si può azzardare che Tesla esplori una soluzione per certi versi simile al sistema Around View Monitor adottato da Nissan sulla Note, differenziandosi da quest’ultima grazie a una intelligenza artificiale più evoluta che sia in grado non solo di fornire una visuale completa al guidatore, ma di valutare le informazioni ricavate dall’ambiente circostante per prendere delle decisioni autonome su come condurre il veicolo.

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