Enel Open Fiber conquista Roma

Enel Open Fiber annuncerà verso la fine dell'estate un accordo con Acea che le permetterà di raggiungere tutte le case di Roma con la fibra ottica.
Enel Open Fiber annuncerà verso la fine dell'estate un accordo con Acea che le permetterà di raggiungere tutte le case di Roma con la fibra ottica.

La partita sulla banda ultralarga in Italia si sta giocando su due fronti sempre più caldi: da una parte Enel Open Fiber e dall’altra TIM. In questa partita sempre più tesa con botte e risposte anche di natura legale, un nuovo punto l’ha segnato proprio Enel Open Fiber che avrebbe conquistato la città di Roma. Anche se l’ufficialità arriverà solamente dopo l’estate, Enel Open Fiber sarebbe vicinissima a firmare l’accordo con Acea per sfruttare le infrastrutture della società multiservizi attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente della capitale romana.

Si tratterebbe di un punto importantissimo per la Newco di Enel perchè avrebbe accesso alla rete di Acea per posare la fibra ottica che permetterà di raggiungere tutti i cittadini romani e di offrire loro soluzioni di connettività sino a 1Gbps grazie ai suoi partner commerciali come Vodafone e Wind Tre. L’accordo sarà molto esteso ed arriverà quasi a creare una vera e propria joint venture. Acea, infatti, vuole accelerare sulle smart grid e per farlo ha bisogno della presenza di una rete in fibra ottica capillare. L’intesa, dunque, sarà anche sul piano tecnologico e non solo su quello commerciale ed andrà ben oltre a quanto fatto tra TIM e A2A.

Con Enel Open Fiber che mette la “bandierina” su Roma si inasprisce il confronto tra la Newco di Enel e TIM. La partita sulla fibra ottica in Italia vale, infatti, molti soldi. Per TIM l’operazione vale 11 miliardi di euro di investimenti, mentre per Enel Open Fiber 4 miliardi sino al 2019 (30% di mezzi propri e il 70% da chiedere al mercato).

Scontro che si posta anche sui bandi Infratel dove lo Stato finanzia la creazione delle reti nelle così dette aree bianche, quelle, cioè a fallimento di mercato. Bandi di concorso dove le due società si stanno confrontando “duramente” mettendo in mezzo oltre alle proposte tecnico/economiche anche gli avvocati.

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