Facebook apre agli embedded post

Facebook consente l'embed dei post da alcuni profili e presto aprirà a tutti questa opzione: un nuovo passo su un percorso iniziato con gli hashtag.
Facebook consente l'embed dei post da alcuni profili e presto aprirà a tutti questa opzione: un nuovo passo su un percorso iniziato con gli hashtag.

Ospitare sulla propria pagina Web un tweet è cosa semplice: basta un piccolo codice (o in certi casi addirittura soltanto l’indirizzo del tweet stesso) e l’embed è cosa fatta. Ospitare sulla propria pagina Web un messaggio pubblicato su Facebook non è invece stato fino ad ora possibile. Tuttavia qualcosa sta per cambiare: Facebook ha annunciato l’apertura a questo tipo di possibilità con un rollout progressivo della funzione.

Facebook, insomma, si fa granulare e consente a chiunque di poter ospitare un aggiornamento di status (proprio o altrui) su qualsivoglia pagina Web sfruttando un semplice codice di embed. I dettagli sono stati illustrati sulla sezione del sito ufficiale dedicata agli sviluppatori, indicando altresì alcune opzioni di personalizzazione per la miglior gestione grafica dello spazio di inclusione. L’embed sarà peraltro attivo, consentendo a chiunque di apporre il proprio “like”, commento o condivisione sullo status visionato.

Potranno essere embeddati tutti gli aggiornamenti pubblici provenienti tanto da profili personali, quanto da pagine. Commenti, “mi piace” e condivisioni saranno conteggiati assieme a quelli raccolti direttamente sul social network. Per utilizzare la funzione di embed occorre cliccare sull’icona in alto a destra sul post (sulla bacheca Facebook relativa) ed utilizzare l’apposita funzione “Embed Post”: si ottiene il codice da utilizzarsi sulla pagina nella quale si intende ospitare il post medesimo. Di fatto trattasi di un alter-ego della tradizionale condivisione, la cui natura è però differente poiché porta all’esterno del social network un contenuto proveniente dal network stesso.

Al momento la funzione è stata aperta su alcune pagine personali oltre a quelle di media quali CNN, Huffington Post e Mashable. Nell’esempio suggerito da Facebook è visibile l’embed di un messaggio pubblicato sul social network dalla tennista Venus Williams:

Embed di un post di Venus Williams

Esempio di embed di un post della tennista Venus Williams

Come Twitter, più di Twitter?

È parzialmente corretto ipotizzare il fatto che Facebook stia percorrendo la via di Twitter, ma è altresì fuorviante pensare che sia semplicemente una copia del network rivale. In realtà quel che Facebook sta facendo è un percorso di apertura che in parte sta modificando il DNA stesso della propria community.

Va ricordato infatti come Facebook nasca come rete privata nella quale alcuni contenuti possono essere resi pubblici, esattamente il contrario di quanto accade su Twitter. Ora Facebook ha iniziato ad estendere la propria vocazione, aprendo anche a quella fetta di pubblico che intende il social network come una voce “mainstream” verso ampi pubblici invece che verso cerchie ristrette. Di qui la scelta degli hashtag, agglomerati di messaggi accomunati da medesimo “#”. Di qui, ora, la scelta degli embed, con cui gli status diventano merce comune invece che bene privato.

Ecco perché è parzialmente corretto ipotizzare il fatto che Facebook stia percorrendo la via di Twitter, ma è altresì fuorviante interpretare la cosa in tal modo: Facebook non sta copiando Twitter, ma ne sta piuttosto fagocitando le opzioni per ottemperare alla propria natura onnivora ed accentratrice. Facebook vuole essere IL social network, togliendo così alla concorrenza anche gli spazi residui. I numeri del resto parlano chiaro: più di 1 miliardo di persone è oggi sulla rete di Mark Zuckerberg ed ogni opzione aggiuntiva è una porta aperta a chi ancora non c’è.

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