Facebook, ancora guai per la privacy in Germania

Un tribunale della Germania ha dichiarato che la gestione dei dati personali e le impostazioni predefinite della privacy di Facebook violano le leggi.
Un tribunale della Germania ha dichiarato che la gestione dei dati personali e le impostazioni predefinite della privacy di Facebook violano le leggi.

Ancora guai per Facebook sulla gestione della privacy in Europa. Una sentenza di un tribunale regionale di Berlino ha stabilito che gli utenti possono registrarsi al social network anche con uno pseudonimo, senza avere l’obbligo di fornire i loro dati personali autentici. Inoltre, per la corte tedesca Facebook non può applicare la clausola che prevede che la società ceda i dati personali degli iscritti a figure terze.

La sentenza era stata emessa lo scorso mese ma solamente adesso è stata resa pubblica. La causa che ha portato a questa importante decisione è stata portata avanti dall’associazione dei consumatori (VZBV) che evidenziava come il social network forzasse gli iscritti a fornire i loro dati personali senza che sapessero in modo esaustivo come sarebbero stati trattati. Secondo l’associazione dei consumatori (VZBV), l’obbligo di forzare gli utenti ad utilizzare i loro veri dati nasconderebbe un modo per ottenere da parte degli iscritti il consenso al trattamento delle informazioni che verrebbero poi condivise con soggetti terzi per scopi commerciali, senza offrire, però, sufficienti informazioni su come questi dati sarebbero poi gestiti.

Inoltre, la sentenza ha dichiarato non valide 8 clausole delle condizioni generali e 5 impostazioni predefinite.

Trattasi di una sentenza che può essere definita come “storica” perchè potenzialmente sarebbe in grado di rivoluzionare l’utilizzo del social network. Facebook afferma che impugnerà la sentenza, ma ha anche sottolineato che apporterà modifiche alla gestione della privacy della piattaforma per allinearsi alle nuove disposizioni proprio in materia di trattamento dei dati previste dal regolamento generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) che l’Unione Europea renderà operativo dalla fine del mese di maggio.

Curiosamente anche l’associazione dei consumatori (VZBV) ricorrerà in appello in quanto non ha vinto su tutti i fronti. La sentenza arriva da un Tribunale regionale e visto che entrambe le parti intendono ricorrere in appello sarà difficile che alcune delle decisioni prese diventino definitive. Tuttavia questa nuova sconfitta per Facebook non è certamente positiva visto che arriva in un settore dove da tempo è sotto pressione da parte di molti Paesi europei.

Se la linea tedesca dovesse passare, in futuro, gli utenti tedeschi potrebbero poter utilizzare all’interno della piattaforma veri e propri pseudonimi senza dover utilizzare i loro reali nomi.

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