Frammentazione Android: Marshmallow al 4,6%

La release Marshmallow del sistema operativo Android raddoppia la propria quota nel giro di un mese, passando dal 2,3% di inizio marzo all'attuale 4,6%.
La release Marshmallow del sistema operativo Android raddoppia la propria quota nel giro di un mese, passando dal 2,3% di inizio marzo all'attuale 4,6%.

Nuovo appuntamento mensile con le statistiche ufficiali sulla distribuzione della varie edizioni del sistema operativo Android. Con i dati appena diffusi, Google fotografa nuovamente la situazione legata alla frammentazione della piattaforma, ancora oggi principale tallone d’Achille di una tecnologia presente sulla maggior parte dei dispositivi mobile in circolazione.

La buona notizia è che Marshmallow, la release più recente, ha raddoppiato la propria quota in poche settimane, passando dal 2,3% visto ad inizio marzo all’attuale 4,6%. Un significativo passo in avanti, ma la percentuale rimane ancora troppo bassa se rapportata alla totalità dei device e se si considera che sono trascorsi ormai diversi mesi dal suo lancio iniziale. Proseguendo a ritroso si incontra Lollipop, per la prima volta in calo fino al 35,8% (-0,3%), suddiviso tra il 16,4% della versione 5.0 e il 19,4% della 5.1. Dietro si posiziona KitKat con il 33,4%, facendo segnare una lievissima flessione (-0,1%).

Le statistiche ufficiali di Google sulla frammentazione dell’ecosistema Android, aggiornate al 4 aprile 2016

Le statistiche ufficiali di Google sulla frammentazione dell’ecosistema Android, aggiornate al 4 aprile 2016

Ancora, Jelly Bean è ormai in picchiata e raggiunge il 21,3% (-2,6%) diviso tra il 7,8% delle release 4.1.x, il 10,5% delle 4.2.x e il 3% della 4.3. Chiudono le statistiche Ice Cream Sandwich al 2,2% (-0,1%), Gingerbread stabile al 2,6% e Froyo che resiste stoicamente ancorato allo 0,1%.

Tenendo conto del fatto che entro pochi mesi farà il suo debutto ufficiale anche la release Android N, quello legato alla frammentazione sembra essere un problema ancora ben lontano dal poter essere efficacemente risolto. Solo una collaborazione più stretta fra Google e i partner OEM potrebbe in qualche modo mettervi una pezza, velocizzando i tempi di rilascio degli aggiornamenti ufficiali e facendo sì che i nuovi dispositivi commercializzati siano forniti con la versione più recente del sistema operativo, cosa che oggi avviene purtroppo di rado a causa dei fattori più differenti: presenza di interfacce personalizzate, rollout graduale nei diversi mercati ecc.

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