Google aiuterà il Sud Africa contro le fake news

Google aiuterà il Sud Africa a riconoscere le fake news in vista delle elezioni dell'8 maggio, per avere un voto il più possibile trasparente.
Google aiuterà il Sud Africa a riconoscere le fake news in vista delle elezioni dell'8 maggio, per avere un voto il più possibile trasparente.

Google sta mettendo in campo tutta la sua tecnologia per aiutare il Sud Africa a vivere al meglio le elezioni del prossimo 8 maggio, che siano prive il più possibile dalle notizie false.

Il progetto fa parte di un’iniziativa internazionale da 300 milioni di dollari annunciata a marzo dello scorso anno, che ha tre obiettivi. Il primo è evidenziare il giornalismo accurato mentre si combatte la disinformazione, in particolare durante gli eventi di cronaca, Il secondo è aiutare i siti di notizie a crescere dal punto di vista del business e l’ultimo creare nuovi strumenti per aiutare i giornalisti a svolgere il proprio lavoro.

Mich Atagana, responsabile delle comunicazioni di Google Sud Africa, ha affermato che il lavoro riguarderà la protezione dagli attacchi ai siti web dei partiti politici, ma troverà anche dei modi per prevenire la diffusione della disinformazione. L’azienda lavora attraverso un sistema di “flagger”, addestrati per individuare le fake news. Una volta fatto, sarà Google a procedere.

Google avrà nove membri dedicati al programma in vista delle elezioni, in collaborazione con siti come Africa Check, per consentire al pubblico di valutare quali notizie sono vere e quali no. Queste iniziative sono lontane da una soluzione perfetta ma rappresentano comunque un inizio verso un mondo più trasparente, soprattutto quando si tratta di eventuali opere di manipolazioni di massa.

Quale potrebbe essere il pericolo di un voto pilotato? Beh, anche se il Sud Africa sembra lontano dalle mire di paesi come la Russia e la Cina, nell’idea di un controllo globale e totale la volontà di portare a casa un alleato in più fa gola a tutti. Dietro i possibili attacchi alle istituzioni del paese, così come la nascita di siti web che divulghino esclusivamente bufale, c’è l’ombra degli hacker mossi dai governi e indipendenti, pronti a portarsi a casa cospicui quattrini in cambio di una preferenza veicolata alla perfezione.

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