Google dovrà difendere GMail il tribunale

Il trademark GMail potrebbe scappare dalle mani di Google: il gruppo Independent International Investment Research avrebbe infatti usato il nome per una web mail già 2 anni prima del motore di ricerca. Dopo mesi di trattative si arriva in tribunale
Il trademark GMail potrebbe scappare dalle mani di Google: il gruppo Independent International Investment Research avrebbe infatti usato il nome per una web mail già 2 anni prima del motore di ricerca. Dopo mesi di trattative si arriva in tribunale

Un comunicato stampa proveniente dai vertici dell’inglese Independent International Investment Research annuncia il prossimo avvio di un un procedimento legale ai danni di Google. La IIIR ha uno scopo ben preciso, ovvero difendere la proprietà intellettuale detenuta sul marchio GMail.

Quando GMail nacque, 1 Aprile 2004, un altro GMail esisteva già fin dal Maggio 2002. Il primo GMail era quello di Pronet, azienda appartenente al gruppo IIIR, ed era una vera e propria web mail dedicata ad usi specifici. Quando nel 2004 Google riutilizzò il nome nello stesso settore scattò il problema legato al trademark e parallelamente iniziarono i rapporti (finora silenti e pacifici) tra i due gruppi.

La concertazione sembra essere giunta ora ad una svolta. Nel proprio comunicato la IIIR annuncia il fatto che dopo ben 15 mesi di trattative (il 22 Agosto viene citato come giorno discriminante) non si è giunti ad alcun accordo con Google e dunque per l’accusa non resta che passare alle vie legali. Il comunicato esplica altresì i motivi della scelta e porta acqua al mulino IIIR palesando come il trademark GMail abbia avuto problemi anche in altri paesi (ove non è riconosciuto).

Il 23 Agosto Google ha lanciato Google Talk, strumento di comunicazione istantanea per il cui utilizzo è richiesto un account GMail. IIIR sottolinea in tal contesto che il nome GMail potrebbe presto cambiare ed in queste poche parole è chiaro l’intento ostruzionistico che il gruppo intende praticare sulla difficile posizione di Google. Per il motore di ricerca si aprono 3 vie: cambiare il nome di GMail (via poco praticabile e poco conveniente, in quanto il brand del servizio ha ormai raggiunto una diffusione troppo importante), trovare un accordo in extremis con la IIIR (accettando le condizioni, soprattutto economiche, imposte dalla controparte) o accettare la sfida legale.

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