Google vende un pezzo di Motorola

Google cede Motorola Home per poco più di 2 miliardi di dollari, offrendo asset e brevetti al gruppo Arris: l'operazione si chiude entro metà 2013.
Google cede Motorola Home per poco più di 2 miliardi di dollari, offrendo asset e brevetti al gruppo Arris: l'operazione si chiude entro metà 2013.

Quando Google acquistò Motorola Mobility con un esborso da oltre 12 miliardi di dollari, fu chiaro l’obiettivo di impadronirsi di un brand e di un portfolio brevetti del tutto appetibile, ma al tempo stesso parte del gruppo acquisito era destinato a pesare sui conti di Mountain View in quanto giudicato “non core” per gli obiettivi della parte acquirente. A distanza di tempo non solo l’affare si delinea meglio, ma viene ad avere anche un seguito: parte di Motorola Mobility sarà presto ceduta monetizzandone così il valore per dirottare il denaro su altri investimenti.

L’operazione sarà conclusa entro il secondo trimestre del 2013, portando il comparto Motorola Home sotto il controllo del gruppo Arris. La transazione è stata concordata su un controvalore nell’ordine dei 2,35 miliardi di dollari. Con la stretta di mano annunciata, Google accetta di cedere la proprietà di Motorola Home, di far proprio il 15,7% delle azioni Arris (valutabili in 300 milioni di dollari) e di concedere alla stessa Arris in licenza l’uso del portfolio brevetti Motorola. Tra i due gruppi si aprono pertanto nuovi margini di collaborazione per il futuro, usando Motorola come ponte per gli investimenti futuri in area “home”.

L’acquisizione di Motorola Home aumenterà le capacità di Arris nell’offrire la prossima generazione di prodotti e servizi video per l’area consumer, supportando una più vasta gamma di prodotti […]. La transazione accrescerà il portfolio brevetti Arris e metterà a disposizione una vasta gamma di brevetti Motorola Mobility

La cessione ha però anche un altro lato della medaglia. Gli asset Motorola Home sembravano avere una qualche potenzialità in sinergia con lo sviluppo dell’offerta Google TV, ma la cessione chiude ogni porta in tal senso: una rinuncia calcolata o una scommessa che cambia direzione, questo non è dato sapersi. La proprietà del 15,7% delle azioni Arris tiene comunque aperta la collaborazione, il che potrebbe significare per Google una sorta di esternalizzazione del rischio concentrando sui propri prodotti “core” gli sforzi, gli investimenti e le capacità proprie del team di Mountain View.

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