Google Wallet, così si pagano i contenuti online

Gli editori potranno da oggi offrire contenuti sul Web a pagamento e gli utenti interessati pagheranno via Google Wallet: al via da oggi tale novità.
Gli editori potranno da oggi offrire contenuti sul Web a pagamento e gli utenti interessati pagheranno via Google Wallet: al via da oggi tale novità.

Google Wallet apre ai micropagamenti per comprare i contenuti sul Web. L’arrivo di tale novità era già nell’aria e ora diviene dunque ufficiale: il colosso di Mountain View vuole riuscire dove numerose aziende hanno fallito con un progetto che intende offrire nuove opportunità sia agli editori che ai lettori.

Gli utenti di Google potranno da oggi acquistare il diritto di leggere determinati contenuti online sfruttando Wallet per effettuare i pagamenti in tutta comodità. I prezzi per ogni contenuto varieranno tra i 25 e i 99 centesimi e si avrà anche la possibilità di chiedere un rimborso entro i 30 minuti successivi all’acquisto. Per i contenuti dal costo superiore al dollaro, Google suggerisce di accedere ad un servizio parallelo quale Google Wallet for Digital Goods (pensato anzitutto per videogiochi ed altre entità differenti dalle tradizionali realtà editoriali, il che fissa peraltro un tetto standard al prezzo liquido dei contenuti).

Gli editori, invece, potranno inserire un banner Google Wallet sulla pagina Web che desiderano far pagare, volto ad offrire agli utenti la possibilità di concludere la procedura con un solo click. Gli editori saranno comunque obbligati a fornire gratuitamente una parte del contenuto prima dell’acquisto, in modo tale da stuzzicare l’interesse dei lettori (nonché aprire a Google l’indicizzazione almeno parziale del contenuto, cosa che il paywall pensato da Rupert Murdoch ed altri finora non aveva invece consentito).

Come descritto sul sito Web di Google Wallet, si tratta di un «esperimento utile a vedere se gli utenti saranno disposti a pagare per accedere a singole pagine Web e se il processo di acquisto è abbastanza semplice». L’azienda di Larry Page e Sergey Brin ha avviato collaborazioni con diversi importanti partner per tale progetto, tra cui Peachpit, DK Publishing e la Oxford University Press. L’idea è quella per cui possa esistere una via alternativa alla pubblicità ed al paywall, una via di mezzo nella quale Google intende infilare il proprio Wallet per far piazza pulita delle ambizioni concorrenti.

Inevitabilmente non può che farsi notare però fin da subito la mancanza dei grandi editori tra le partnership citate: se Google riuscirà a trovare un accordo con Murdoch ed altri colossi del settore, allora il Wallet per i contenuti online potrebbe prendere il largo. In caso contrario, invece, le difficoltà rimarranno intatte nel tempo poiché soltanto l’informazione quotidiana e di firma autorevole può rappresentare oggi lo stimolo determinante per far svettare una nuova modalità di business model nel settore.

Si segnala infine che sta per arrivare su Samsung Galaxy S III US Cellular un aggiornamento che introdurrà il supporto ufficiale a Google Wallet. Online si trova già il file leaked, ma tale update dovrebbe esser rilasciato a breve direttamente dal gruppo di Mountain View in via ufficiale. In base a quanto trapelato su Android Police, anche altri smartphone dotati di un chip NFC potrebbero ricevere il medesimo aggiornamento a breve.

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