"Green Pass clonato": occhio al phishing

La Polizia postale ci mette in guardia su una nuova tipologia di phishing che sfrutta una finta comunicazione del Ministero della salute.
La Polizia postale ci mette in guardia su una nuova tipologia di phishing che sfrutta una finta comunicazione del Ministero della salute.

La Polizia postale lancia l’allarme su una nuova tipologia di phishing che utilizzando una finta comunicazione relativa alla possibilità di scaricare subito il Green Pass, invita l’ignara vittima a cliccare su un link che conduce poi a un pericoloso virus.

Attenti al phishing del Green Pass

I malintenzionati inviano un SMS spacciandosi per il Ministero della Salute dove in estrema sintesi avvisano il malcapitato che il suo Certificato Verde è stato clonato e che pertanto, per evitare che questi venga bloccato ed evitare di dover rifare la procedura per  ottenerne subito uno nuovo, occorre recarsi sul sito dell’ente governativo preposto. Il messaggio viene in tal senso  accompagnato da un link che il mittente invita a cliccare per poter essere reindirizzato direttamente al sito web. Ma una volta cliccato su di esso, la persona rischia di farsi rubare i dati personali e bancari.

Attenzione quindi all’arrivo di un SMS apparentemente proveniente dal Ministero della Salute (Min Salute), nel quale è riportato che la certificazione verde Covid-19 risulta essere clonata.

Il messaggio, come scritto prima, contiene un link ad un sito malevolo che induce a fornire i propri dati bancari o a scaricare direttamente un pericoloso malware capace poi di intrufolarsi nel sistema. Per evitare di farsi rubare i dati personali e bancari basta non aprire il link e gli allegati e cestinare subito il messaggio. Ricordiamo infatti che il phishing è una forma di crimine informatico che prevede la ricezione via email o SMS (in questo caso la truffa viene chiamata smishing) di una comunicazione malevola.

In apparenza sia la mail che il messaggio sembrerebbero “normali”: questi invitano l’utente per diversi motivi, che variano a seconda del caso, ad aprire un documento in allegato o a visitare un determinato sito web dove però gli viene chiesto di inserire delle informazioni personali. Il vero problema è che dietro a questi portali si nascondo degli hacker intenzionati a rubare le credenziali di accesso ai servizi di home banking o posta elettronica.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti