Green Pass: cosa cambia a partire da oggi

L’ultimo decreto varato dal governo Draghi introduce nuove misure anti-Covid per frenare la nuova ondata pandemica.
L’ultimo decreto varato dal governo Draghi introduce nuove misure anti-Covid per frenare la nuova ondata pandemica.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che, nonostante qualche perplessità dovuta anche all’atteggiamento diverso assunto da altri Paesi sulla questione, introduce ulteriori misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. Il testo prevede nuove misure in merito all’utilizzo del Green Pass, e in generale in quali altre aree è richiesto il suo utilizzo oltre a quelle dove le regole sono già in vigore. Vediamo cosa cambia.

Green pass, le novità da oggi 20 gennaio

A partire da oggi 20 gennaio scatta l’obbligo di esibire il Certificato Verde anche per accedere alle cosiddette “attività di servizio alla persona”, ovverosia parrucchieri, barbieri e saloni di acconciatura, centri estetici, studi di tatuaggi e altre attività simili. Per entrare all’interno dei luoghi dove si svolgono queste attività e quindi per fruire dei servizi, il cliente deve possedere ed esibire necessariamente il Green pass.

Da questo punto di vista vanno bene sia il Green Pass rafforzato (che si può ottenere con il completamento del ciclo vaccinale e la guarigione), sia quello base (rilasciato anche dopo aver effettuato un tampone dall’esito negativo eseguito nelle precedenti 72 ore nel caso di test molecolare, oppure nelle precedenti 48 ore nel caso di tampone antigenico rapido).

Il nuovo provvedimento dispone pertanto l’applicazione delle stesse regole già in vigore per altri altri servizi ai cittadini, come per esempio per ristoranti o i mezzi pubblici, anche nelle attività sopracitate. Da questo punto di vista da registrare una certa allerta nei confronti di possibili abusi di professione e lavoro nero, che potrebbero aumentare. Confartigianato ha chiesto il tal senso agli organismi di vigilanza un maggior controllo su queste attività e “tolleranza zero” nei confronti di chi non rispetta le regole, favorendo di fatto l’abusivismo e, ovviamente, di conseguenza anche la diffusione del contagio, rendendo vani i sacrifici fatti sia da chi lavora onestamente che da i lor clienti.

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