iCloud: 100% di energia rinnovabile per i data center

Apple annuncia l'intenzione di costruire due impianti fotovoltaici per alimentare con energia pulita il data center di iCloud a Maiden.
Apple annuncia l'intenzione di costruire due impianti fotovoltaici per alimentare con energia pulita il data center di iCloud a Maiden.

iCloud sarà più rispettoso dell’ambiente entro fine anno. Apple sembra aver accolto le richieste di Greenpeace, ufficializzando l’intenzione di dare vita a due nuovi impianti fotovoltaici in prossimità del mastodontico data center da un miliardo di dollari inaugurato lo scorso anno a Maiden, nella Carolina del Nord. I server della struttura, dunque, a partire dai prossimi mesi saranno alimentati interamente con energia pulita e rinnovabile.

La società di Cupertino è stata coinvolta di recente in una polemica riguardante proprio l’impatto ambientale di alcuni servizi, in particolare iCloud, con l’associazione ambientalista che ha bocciato la politica energetica della mela morsicata, sostenendo un utilizzo eccessivo di forniture da impianti a carbone o nucleari. Apple ha smentito i dati contenuti nel rapporto “How clean is your cloud”, senza però fermare le proteste degli attivisti. Con il progetto annunciato oggi dovrebbero essere soddisfatte tutte le richieste avanzate da Greenpeace.

I pannelli solari saranno installati su un’area di circa 690.000 metri quadrati acquistata dalla società californiana e adiacente alla struttura di Maiden, capace di generare 84.000.000 di kWh ogni anno. Inoltre, è prevista anche la costruzione di un terzo impianto per la produzione di energia elettrica mediante biogas.

Dalla documentazione di “How clean is your cloud”, Apple risulta tra le aziende meno virtuose in tema di rispetto per l’ambiente, con solo il 15,3% di energia rinnovabile impiegata nei propri data center, di gran lunga dietro al 39,4% di Google e al 36,4% di Facebook. Ad oggi, il 55,1% di quanto fornito a Cupertino proviene da centrali a carbone (in particolar modo da quelle del gruppo Duke Energy), mentre il 27,8% da impianti nucleari.

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