Il consumatore che cambia

Prendendo spunto dallo speech di “Alain Hereaux”, presidente di IAB Europa, al recente IAB Forum 2008 di Milano, ecco alcune riflessioni sul consumatore di oggi e sulla relazione che le aziende dovrebbero instaurare con lui.

Il consumatore oggi è più “scafato”, ha un desiderio di maggior autonomia e unicità, ha meno fiducia, è più critico e a volte persino indifferente. In altre parole il consumatore ha il controllo.

Ma è cruciale rapportarsi con lui e farlo online, perché se è vero che il processo d’acquisto inizia online, la cosa importante non è tanto quanti messaggi l’azienda riesca a inviare all’utente, ma quante interazioni è riuscita a creare.

Le aziende che vogliono dialogare con il consumatore devono evolvere il loro rapporto.

In una illuminante immagine ripresa dalle teorie di “Seth Godin” si vede come sia evoluto questo rapporto.

Se in passato l’obiettivo era catturare la sua attenzione per farlo diventare da “sconosciuto” ad “amico”, e poi si era evoluto verso il permission marketing (chiedere il permesso di poter inviare comunicazioni pubblicitarie), giungendo a una comunicazione one-to-one, oggi si parla di community marketing.

Un tipo di rapporto che trasforma i clienti in veri e propri ambasciatori della marca e del prodotto.

Per arrivare a questo è necessario sfruttare gli strumenti tecnologici a disposizione, anche se possono sorgere dubbi sulla privacy (e in questo deve intervenire il legislatore).

Oggi più che mai i consumatori chiedono di essere ascoltati e di ricevere risposte. Andare su Internet nel 2008 non è pubblicare un banner. Vuol dire immergersi profondamente in un mondo fatto di “social, content, interaction”.

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