Internet Ricco VS Internet Intelligente

Smart clients contro Rich clients. Mutano gli strumenti di accesso al Web e ci si avvia verso nuovi metodi di fruizione. Vorremo applicazioni ricche o applicazioni intelligenti?
Smart clients contro Rich clients. Mutano gli strumenti di accesso al Web e ci si avvia verso nuovi metodi di fruizione. Vorremo applicazioni ricche o applicazioni intelligenti?

Quale informazioni saranno veicolate sull’Internet del futuro e con quali dispositivi vi accederemo? A queste domande stanno tentando di rispondere i principali produttori di software e tecnologie per il World Wide Web che prevedono, di qui a qualche anno, il mutamento dei costumi di navigazione e le stesse modalità di accesso all’informazione. Oggi navighiamo con il browser, domani non più. Forse con la televisione, forse con i telefonini, forse con i nostri programmi di chat o con i lettori di feed RSS. La telematica “browsercentrica” dovrà probabilmente lasciare il posto a qualcos’altro.


Qualcos’altro di più ricco o qualcos’altro di più intelligente? Sono queste due parole d’ordine che passano tra chi si occupa di Web. Il campo di contesa può anche essere delimitato con nomi e cognomi. Da un lato c’è Macromedia, la produttrice dell’onnipresente Flash-MX, dall’altro c’è Microsoft, la produttrice dell’onnipresente Windows. La prima, Macromedia, è per l’Internet ricco, la seconda, Microsoft, per l’Internet intelligente.


In verità le due visioni non sono del tutto distanti ma presuppongono metodi di fruizione della “vita” online differenti. La visione di Macromedia è più centrata sull’esperienza dell’utente e su applicazioni “ricche”. I filmati ad alto contenuto multimediale, le pagine Web costruite con suoni e animazioni, le presentazioni ad alto impatto sono basate solitamente su tecnologia Flash. Hanno il vantaggio di creare una piacevole “user experience” (appunto “Experience” è il nuovo slogan di Macromedia) e di comunicare in modo interattivo.


La visione di Microsoft è differente e, anche se non in diretta concorrenza con quella Macromedia, procede per una strada opposta. Microsoft promuove i suoi Smart Clients che, inscindibili dalla piattaforma .NET, dovranno sostituire i metodi di accesso browsercentrici per offrire un’altra e nuova fruizione delle informazioni.


L’ultimo documento della Microsoft Architecture Update newsletter, pubblicato alcuni giorni orsono, chiarisce e rende più trasparente il concetto di Smart Client. Nella visione di Microsoft lo scambio di dati sul web si è basato su due architetture: da una parte le architetture ricche, dall’altra le architetture esili. Le prime – non quelle di Macromedia di cui abbiamo parlato sinora – sono quelle basate su sistemi client-server proprietari sviluppati sinora, le seconde sono quelle basate sull’HTML e sul browser.


Gli Smart Client di Microsoft sono strumenti che inglobano i vantaggi dell’una e dell’altra e permettono di sviluppare applicazioni in grado di distribuire le informazioni su più dispositivi. Gli Smart Client sono applicazioni basate su quattro punti chiave.



  • Utilizzano le risorse locali. Una volta scaricate sul client utilizzano l’hardware del client stesso per elaborare le informazioni. Molto poco viene demandato al server.
  • Utilizzano Web Services. Gli Smart Client utilizzeranno le informazioni inviate dai Web Service e ciò significa che potranno interagire indistintamente con applicazioni provenienti da ambienti Linux e ambienti Windows.
  • Funzionano sia Online sia Offline. Poiché si appoggiano su risorse locali, le Smart Application possono essere utilizzate anche Offline, mantenedo le stesse funzionalità anche quando il computer non è connesso alla rete.
  • Gli Smart Client possono essere aggiornati in modo automatico senza utilizzare i tradizionali canali di aggiornamento disponibili sui client tradizionali.

L’architettura degli Smart Client è ad un basso stadio di sviluppo e sarà operativa in prima battuta quando Microsoft renderà disponibile Longhorn, il nuovo sistema operativo che viene promesso da Microsoft come un nuovo e rivoluzionario modo di intendere il personal computing. Longhorn non sarà disponibile prima del 2006 e sino allora dovremmo ancora accontentarci di navigare il Web con il nostro browser.

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