iPod Cloud con il servizio streaming Castle?

Sempre più fonti vorrebbero Apple intenzionata a presentare un nuovo servizio di streaming musicale, denominato iCloud oppure Castle. I rumor hanno iniziato a circolare su Internet in seguito all’acquisizione del dominio icloud.com e alla diffusione delle prime notizie in merito a un nuovo, gigantesco data center all’interno del quale verrà gestita una mole enorme di dati. Ora spuntano voci anche su un nuovo lettore multimediale, che l’azienda di Cupertino potrebbe commercializzare proprio per sfruttare al meglio la sua nuova piattaforma: l’iPod Cloud.

L’immagine di apertura, realizzata dalla redazione di ElectricPig, non corrisponde ovviamente a quello che potrebbe essere l’aspetto finale del dispositivo, ma rende l’idea di come Apple possa dare nuova vita a un brand come l’iPod touch puntando proprio sulla possibilità di effettuare lo streaming musicale in mobilità.

Il data center citato poc’anzi, che è costato all’azienda la bellezza di un miliardo di dollari, sarà in grado di immettere in Rete un volume di dati cinque volte maggiore rispetto a quanto accade oggi per la gestione di servizi come il noleggio video della nuova Apple TV. È dunque chiaro che il carico di lavoro che i nuovi server andranno a gestire sarà dedicato a una piattaforma che nelle intenzioni di Apple ha tutte le carte in regola per riscontrare un ottimo successo.

Come potrebbe essere, dunque, un ipotetico iPod Cloud? Poca capacità interna per lo storage degli album, moduli WiFi e 3G/4G per lo streaming attraverso una connessione a Internet, applicazioni e algoritmi pensati per aiutare gli utenti a scoprire nuovi brani o artisti in base alle loro preferenze (cosa che già oggi accade con servizi come Pandora, Last.fm, Spotify ecc.) e profonda integrazione con il social network Ping, che non è mai riuscito a mostrare appieno le sue potenzialità. Certo, due possibili problematiche sarebbero rappresentate dal canone di abbonamento richiesto per il traffico dati in mobilità e dall’eccessivo utilizzo della batteria nel caso in cui fosse richiesta un costante accesso ai server.

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